Da mesi al centro del dibattito nazionale c’è la questione relativa alla costruzione della tanto ormai discussa ferrovia Torino-Lione, comunemente denominata TAV.
Diverse manifestazioni stanno trovando spazio nelle strade nella nostra città (o si preparano a farlo: sabato 8 dicembre sono attesi i No Tav), organizzate dai due movimenti che si schierano su fronti opposti.
Senza scendere nei contenuti su cui poggiano le diverse posizioni sul tema, quel che è certo è che si può scorgere un ulteriore punto di vista, che coinvolge entrambe le formazioni e che si pone come elemento di fondamentale importanza per una cittadinanza consapevole e ragionata. Non interessano in questa fase il colore delle bandiere che sventolano in piazza Castello o per le vie dell’ex capitale sabauda, ma invece, ciò che spinge quelle persone a mettersi in gioco sulla base di idee contrapposte. Idee ed interessi che si ritrovano in un sentimento plurale, abbracciato in quella piazza che si determina come pluralista e democratica.
Ed ecco, è proprio la funzione sociale della piazza che interessa qui analizzare nel suo senso fisico, materiale. In ogni tempo, la piazza è stata identificata come il luogo principe di smistamento delle idee e di diffusione degli interessi divergenti, che trovano fondamento, si spera, nel senso critico di ciascuno. Questo, potremmo affermare, è il senso proprio del concetto stesso di democrazia. Non accettazione passiva degli interessi di un singolo, che dall’alto di un balcone impartisce comandi e precetti. Al contrario, una piazza unita da un sentimento di appartenenza e voglia di partecipare, nella quale non vi sono interessi singolari, ma plurali. Dopo la manifestazione SI TAV del 10 novembre che si è tenuta in piazza Castello, toccherà l’8 Dicembre al movimento NO TAV. Al di là delle contrapposizioni che animano la società e alle divergenze politiche in gioco, è utile soffermarsi sul valore democratico di tali manifestazioni che sono, almeno fino ad oggi, l’espressione più significativa di un popolo che partecipa attivamente al dibattito socio-politico.
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