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Chivasso | 07 gennaio 2019, 16:48

Fisioterapisti piemontesi sul piede di guerra contro la legge di bilancio

Il presidente Aifi: "Gravissimo consentire di esercitare professioni sanitarie senza averne il titolo"

Fisioterapisti piemontesi sul piede di guerra contro la legge di bilancio

Fisioterapisti sul piede di guerra, contro la norma introdotta nella legge di bilancio approvata dal governo a fine anno che consentirebbe a chi ha esercitato "abusivamente" la professione per almeno tre anni nell'ultimo decennio di avere il diritto di proseguire l'attività pur non avendone i titoli.

"Con la legge di bilancio appena approvata - spiega il presidente dell'Associazione Italiana Fisioterapisti Piemonte-Valle d'Aosta, Giuseppe Tedesco - è passato un comma che a fronte dei cronici problemi della sanità italiana potrebbe sembrare piccola cosa, ma il suo impatto sulla salute dei cittadini potrebbe essere drammatico.

Viene sancita infatti la possibilità di esercitare professioni sanitarie come il fisioterapista, il tecnico di laboratorio, il logopedista e simili a persone che lo abbiano fatto senza averne titolo per 36 mesi negli ultimi 10 anni.

A nostro avviso tale atto normativo si configura come una pura e semplice sanatoria: hai fatto il fisioterapista senza avere un titolo universitario valido? Pazienza, non ce n’eravamo accorti, puoi continuare ma ora almeno continuerai alla luce del sole, iscrivendoti al registro speciale, così non sarai mai sanzionato.

Questo provvedimento, oltre ad essere totalmente irrispettoso verso chi non ha voluto prendere scorciatoie rispetto a un corso universitario regolare e magari ha ripetuto per anni il test di ingresso per entrare nell’agognato corso di laurea, appare irresponsabilmente ignaro che le professioni sanitarie svolgono attività complesse, che richiedono competenze maturate in corsi di formazione e tirocini talora estremamente delicati (ricordo ad esempio le attività svolte presso il centro grandi ustionati o le rianimazioni del CTO di Torino), e che l’unica tutela per la salute del cittadino è una solida formazione universitaria. Altro che massaggi", conclude il presidente dell'Aifi.

Flavio Giuliano

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