Quattro sedi di EnAIP Piemonte sono diventate Punti informativi contro le discriminazioni della rete metropolitana di Torino, come presentato a fine dicembre dalla consigliera delegata alle pari opportunità della Città Metropolitana di Torino Silvia Cossu e dall’assessora alle pari opportunità della Regione Piemonte Monica Cerutti.
«Si tratta di Enaip Torino, Rivoli, Grugliasco e Nichelino e sono quattro dei 52 Punti informativi contro le discriminazioni della rete del Nodo metropolitano antidiscriminazioni di Torino - spiega Isabella Del Vecchio, Referente Pari Opportunità di EnAIP Piemonte. In linea con la nostra mission, nell'ambito del nostro lavoro quotidiano con persone a rischio di discriminazione, abbiamo il compito di accogliere, ascoltare e riconoscere situazioni discriminatorie e di sensibilizzare e diffondere una cultura di reale uguaglianza e valorizzazione di tutte le differenze. Questi 4 sportelli si aggiungono ai 6 sportelli che EnAIP Piemonte ha nelle altre province presso i centri EnAIP di Novara, Borgomanero, Borgosesia, Cuneo, Domodossola e Omegna».
La Città metropolitana di Torino ha istituito il Nodo territoriale contro le discriminazioni nei mesi scorsi, e fa parte della Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte, i cui compiti sono la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni e l’assistenza alle vittime secondo quanto previsto dalla L.R 5/16 in accordo con l’Unar, gli enti locali piemontesi, associazionismo e parti sociali. Il lavoro congiunto su questo tema tra la Regione Piemonte, la Città metropolitana e le altre Province è stato formalizzato attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che ha previsto, fra l’altro, la creazione di uno sportello di accoglienza presso la Città metropolitana per l’orientamento, la presa in carico delle persone segnalanti e la gestione dei casi di discriminazione e l’attivazione della rete dei Nodi e dei Punti informativi sul territorio metropolitano.
Ora i Punti informativi sono operativi e sono in grado di garantire:
· diffusione di informazioni sul funzionamento della Rete regionale contro le discriminazioni e sui contenuti della legge regionale n.5/2016, con riferimento al territorio di propria competenza o per uno specifico target di popolazione;
accoglienza, ascolto e riconoscimento di situazioni discriminatorie nell'ambito della propria attività ordinaria di contatto con persone a rischio di discriminazione; orientamento delle stesse al Nodo territoriale di riferimento ed eventuale collaborazione col Nodo per l'individuazione di soluzioni.