Lunedì 28 gennaio al Palaruffini di Torino, una intera mattinata sarà dedicata agli istituti superiori di Torino e provincia, per celebrare il Giorno della Memoria potendo ascoltare interventi di storici, partigiani e deportati di persona o in video.
A parlare di leggi razziali e ricordare gli anni delle persecuzioni sarà Elena Ottolenghi che aveva finito la terza elementare quando le dissero che non avrebbe più potuto tornare a scuola. Un ricordo particolare verrà dedicato a Ferruccio Maruffi grazie alle parole della figlia Susanna Maruffi, presidente dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti che ricorderà la figura di suo padre, storico fondatore dell’ANED. Nel corso della mattinata verrà anche proiettata la videointervista inedita a Marcello Martini, deportato per motivi politici.
Il Treno della Memoria da quindici anni ha avviato una profonda riflessione sul Futuro della Memoria: sempre meno testimoni diretti sono ancora in vita e le giovani generazioni sono cronologicamente lontane da accadimenti che percepiscono come distanti. Come immaginare allora di mantenere viva la Memoria in Italia nei prossimi anni? Interrogativi, questi, che l’associazione nazionale Treno della Memoria vuole condividere prima di tutto con chi sarà chiamato a portare il testimone della Memoria: gli studenti, gli insegnanti e i giovani. Per questo, A Futura memoria! vuole essere, come è sempre stato in passato, una mattinata di riflessione, ascolto, attività e conoscenza storica che permetterà di assumere insieme il testimone della Memoria, a cui è prevista la partecipazione di 4.000 studenti.
L’appuntamento si svolge con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino. All’incontro porteranno il loro saluto anche l’assessora alla Cultura e al Turismo della Regione, Antonella Parigi e Marco Alessandro Giusta, assessore alle Politiche Giovanili della Città di Torino.
Il Treno della Memoria
Il primo Treno della Memoria è partito il 27 gennaio 2005. Fino a oggi il Treno ha lavorato con oltre 14 regioni, 20 province e alcune centinaia comuni – solo quest’anno 105 comuni hanno patrocinano il progetto – e ha portato a visitare i campi di Auschwitz e Birkenau circa 40.000 ragazzi provenienti da molte regioni d'Italia (quest’anno: Piemonte, Puglia, Trentino, Lombardia, Sicilia, Calabria, Lazio, Abruzzo e Veneto) di età compresa fra i 17 e i 25 anni.
Nel 2019 il Treno della Memoria, che oggi può collaborare sul supporto di 200 volontari, porterà circa 4.200 passeggeri fra studenti e privati cittadini da tutto il territorio nazionale.
Nel 2019, tutti i viaggi seguiranno il fil rouge delle “giovani resistenze” perché oggi, come in passato, sono proprio i giovani – che l’opinione pubblica è portata a etichettare con troppa superficialità come vittime dell’individualismo pronte a sacrificare la propria vita reale per un più appagante e accessibile mondo virtuale – a poter gettare le basi di una società più equa e attenta.
4 focus caratterizzeranno, invece, molti dei treni in partenza da gennaio a marzo: disabilità, migranti, LGBT (lesbico, gay bisessuale, trans gender) e, per la prima volta, la condizione della donna.