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Collegno-Rivoli-Grugliasco | 20 febbraio 2019, 17:24

Rivoli, per i pazienti di Urologia arriva la telemedicina per essere seguiti anche a casa dopo le dimissioni

Si tratta di una sperimentazione unica in Italia, nata dalla collaborazione con il Politecnico di Torino e il Bio Industry Park di Collaretto Giacosa

Rivoli, per i pazienti di Urologia arriva la telemedicina per essere seguiti anche a casa dopo le dimissioni

Un medico che ti segue anche a casa, il giorno dopo le dimissioni, per essere sicuro che tutto vada come deve. Un miraggio? No, piuttosto uno scenario che si apre - per i pazienti di Urologia della Asl To3 - grazie alla nuova sperimentazione di telemedicina che diventa operativa proprio in questi giorni. 

In particolare, questa possibilità si innesta sulla nuova tipologia di intervento in modo mini invasivo alla prostata che prevede un ricovero di solo 24 ore (quello di Rivoli è l'unico Centro in Italia a praticarla). Trascorse le quali, dunque, attraverso la telemedicina sarà possibile monitorare le condizioni del paziente al proprio domicilio sin dalla prima giornata dopo la dimissione.

Arriva così al traguardo un cammino iniziato dopo aver sperimentato con il Politecnico di Torino l’ECG-watch (che rappresentava un primo passo, consentendo di registrare l’elettrocardiogramma al polso del paziente inviandolo direttamente al medico tramite una apposita applicazione sul cellulare), i tablet multimediali al servizio della rete vulnologica, ed aver ormai consolidato il Servizio aziendale di Teleradiologia che consente di effettuare e trasmettere a distanza le immagini radiografiche di pazienti dal proprio domicilio ovvero ricoverati presso RSA. L'ultimo passo è quello della Telemedicina, in grado di annullare la distanza tra l’ospedale e la casa del paziente e di tenerlo sotto costante controllo dopo l’intervento chirurgico anche presso la propria abitazione. 

Questo avviene grazie al Sistema “eViSuS”, (prodotto dalla TESI S.p.A.) che si avvale di un Totem dotato di una telecamera e di un impianto audio che, una volta posizionato a casa del paziente, attraverso la rete Internet, permette di dialogare direttamente con il reparto di Urologia: in questo modo si attiva, tra il paziente dimesso e i suoi familiari e gli operatori dell’Urologia, un confronto che consente di visualizzarne in diretta lo stato di salute, nonché osservare da vicino il quadro clinico; la telecamera, poi, guidata dai sanitari in ospedale, è in grado di ingrandire fino a zone di pochi millimetri sul corpo del paziente per una visione diretta sullo stato della ferita o di altri particolari necessari a monitorare il processo post operatorio e, quindi, controllare la performance generale del percorso di cura del paziente. 

Il sistema pertanto, consentendo di far dialogare direttamente attraverso una modalità virtuale l’ospedale con la casa del paziente, permette a medici e infermieri di rilevare e controllare tutte le informazioni cliniche necessarie (temperatura, pressione, alimentazione, posizione nel letto, etc.) e fornire quindi da remoto tutte le indicazioni per assicurare l’assistenza domiciliare sia da parte dei familiari, sia di eventuali altri operatori sanitari.

Questo sistema è già stato sperimentato da alcuni anni in ambito nefrologico con ottimi risultati proprio per il monitoraggio a distanza (domicilio) dei pazienti dializzati dall’Ospedale di Alba. L’utilizzo sperimentale di questa tecnologia presso l’Urologia dell’Ospedale di Rivoli, consentirà di mettere a punto un sistema specifico di telemedicina e tele-assistenza del paziente chirurgico che si immagina potrà essere riproducibile in altre specialità chirurgiche, con gli enormi vantaggi conseguenti: impatto psicologico positivo, minor rischio di infezioni ospedaliere, minori costi.

In questa prima fase la sperimentazione sarà a costo zero e se saranno dimostrati i vantaggi come previsto, sarà implementabile con un costo contenuto nell’ordine dei 15mila euro. “Sono particolarmente soddisfatto di questo risultato, da oggi operativo nella pratica quotidiana, frutto della collaborazione fra ASLTO3 ed il mondo dell’industria e della ricerca, grazie alla collaborazione sviluppata con il BioIndustry Park di Colleretto Giacosa. La telemedicina si arricchisce di un nuovo ambito di applicazione, l’Urologia - ha sottolineato Flavio Boraso, direttore generale ASLTO3 - abbiamo infatti voluto testare questo nuovo campo primi in Italia proprio per dare ai nostri cittadini una sanità 4.0, cioè la possibilità di essere “connessi” con i nostri operatori anche quando fuori dall’Ospedale. Infatti poter dimettere precocemente il paziente consente di migliorare il suo stato psico-fisico, velocizzando il suo ritorno alla normalità, ma mantenendo forte il regime clinico-assistenziale a distanza. La vision tecnologica che anima questo progetto, che spero possa a breve diventare istituzionale, è stata possibile grazie al lavoro e all’entusiasmo di molti operatori, che anche attraverso la loro multiprofessionalità hanno consentito di realizzare questo percorso virtuoso. E a tutti loro va il mio grazie”.

M.Sci

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