Quando l’uomo delega le sue funzioni più evolute a protesi digitali, innescando una regressione da “sapiens sapiens” a “stupidus stupidus”, la sua mente perde progressivamente razionalità e affettività. Come invertire la rotta ed evitare il declino della nostra civiltà?
Vittorino Andreoli, psichiatra di fama internazionale, spiega come difendersi dal frastuono del nostro tempo cinguettante all’ultimo appuntamento della 33° edizione di GiovedìScienza, “L’agonia Della Civiltà”, in programma giovedì 7 marzo alle ore 17.45 al Teatro Colosseo di Torino.
Muore l’etica, muoiono gli dèi, sostituiti dal denaro e dal successo. Distruttività e caduta dei princìpi alla base del vivere sociale fanno sì che oggi il tratto distintivo di Homo sia l’essere stupidus, secondo il significato etimologico, che condivide la radice con “stupore”. Lascia attoniti, sbalorditi vedere un singolo uomo assumere gli atteggiamenti dominanti nel nostro tempo, ma ancora più incredibile è che lo possa fare una comunità intera. Occorre riaffermare i princìpi che permettono il procedere della ragione, la bellezza della cooperazione contro l’esasperato individualismo, integrando sentimenti e razionalità.