Introdurre un salario minimo orario garantito. E' la proposta sul lavoro che arriva dal Piemonte ma che è rivolta a tutta l'Italia. A formularla è il Partito Democratico, ma in particolare il senatore ed ex presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus, da anni impegnato in questa battaglia. Tanto che il Pd ha presentato proposte di legge in Consiglio regionale (settembre 2016), alla Camera (luglio 2018) e al Senato (maggio 2018).
"La mia proposta – spiega Laus, primo firmatario della proposta – prevede l’introduzione del salario minimo orario di 9 euro, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali. Quella analoga targata M5S, arrivata comunque dopo la nostra, è invece al lordo. Ma il punto non è la cifra, su cui si troverà un accordo, bensì la copertura. Gravando economicamente sulle imprese, è infatti necessario che il governo intervenga contestualmente sul cuneo fiscale e sulla decontribuzione, in modo da evitare che le aziende falliscano".
“Nel nostro Paese non è prevista l’individuazione di un salario minimo orario ed è fondamentale affrontare questo tema, concretamente, per tutelare i diritti dei lavoratori, soprattutto in un congiuntura economica e sociale molto difficile come quella in cui ci troviamo", spiega invece il Presidente del gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Domenico Ravetti, che sul questo ha già presentato un ordine del giorno in Consiglio e si batterà perché la discussione arrivi in aula prima delle ultime sedute della legislatura, a fine mese.
"Il problema del potere di acquisto dei salari - dice Ravetti - mette a rischio non solo i disoccupati, ma anche il lavoratore che, pur avendo un’occupazione, rischia di trovarsi ai margini della società e in uno stato di fragilità sociale".