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Venaria | 02 maggio 2019, 16:36

Dopo il corteo del Primo Maggio, Falcone: "Non è una partita di calcio e non è degli idioti"

Il sindaco di Venaria affida ai social il suo giudizio sui fatti e sui disordini di ieri nelle strade del centro di Torino: "Che l'uomo che impugnava la cinghia sia del Pd o un fascista, va preso e processato e serve la condanna di tutte le istituzioni"

Dopo il corteo del Primo Maggio, Falcone: "Non è una partita di calcio e non è degli idioti"

Non si placano le polemiche attorno alla manifestazione che ieri ha caratterizzato la giornata del Primo Maggio per le strade del centro di Torino. Un corteo con voci e colori, ma anche con episodi di tensione e violenza che hanno visto coinvolte soprattutto le anime del Pd e del Movimento Cinque Stelle, così come coloro che hanno voluto sfilare contro la Torino-Lione.

A far sentire la propria voce, a poche ore di distanza e quando la polvere non si è ancora del tutto posata, è il sindaco di Venaria, Roberto Falcone, che ha affidato a Facebook una foto in cui si vede un fermo immagine e una mano che regge una cinghia. "Una bellissima manifestazione quella di ieri a Torino a cui ho partecipato. Poi qualche cretino ha provocato. Il servizio d’ordine dovrebbe proteggere dagli idioti, non sigillare i partiti in compartimenti stagni. Almeno non durante il corteo del primo maggio: da che lo ricordo io, quello di ieri è un momento per fare festa tutti insieme, per esternare slogan di ringraziamento al “lavoro” (quasi fosse un rito pagano), o per implorare per un lavoro (per chi non ne ha già uno) o per rivendicare i diritti legati al lavoro".

"Le cronache oggi riportano di scontri tra Pd e No Tav, tra supposti buoni e supposti cattivi, scontri di cui per adesso abbiamo le voci delle testimonianze di chi era presente al corteo e abbiamo le immagini di alcuni feriti, che io conosco benissimo: persone pacifiche e non in grado di assalire nessuno. Addentrarsi in un giudizio relativo all'assegnazione delle colpe non ha senso perché non è mio compito ed ero distante dal luogo dove si sono svolte le tensioni, ma guardate questo fermo immagine: uno che a un corteo del Primo maggio impugna una cinghia". 

Da lì, il giudizio impietoso: "Questo è un delinquente. Che sia del Pd o sia una fascista non mi interessa, mi importa che vada preso e processato per un gesto che poteva creare un risultato cento volte peggiore. E mi aspetto che le istituzioni tutte condannino la violenza, non che si rimpallino le responsabilità come dei bambini in quinta elementare".

"Mi aspetto - prosegue Falcone - che anche persone come Daniele Gariglio quando vedono un fatto violento non sparino la prima cosa che viene loro in mente riportata da qualche voce, ma che si pongano al di sopra della tentazione di giocare l’ennesima partita di calcio e fare generalizzazioni. In alternativa stiano zitti e aspettino di verificare i fatti. Provo imbarazzo e vergogna per chi alimenta in questo modo infantile il fuoco dell’odio in una giornata che avrebbe dovuto essere un patrimonio di tutti". 

Infine, dal primo cittadino, la solidarietà a chi è rimasto coinvolto in prima persona nei disordini: "Solidarietà ai feriti non violenti che conosco, Damiano e Giuseppe, e a quelli che non conosco che sono finiti al Gradenigo per colpa di questo idiota che pare abbia preso a cinghiate alcuni manifestanti e abbia così scatenato l’intervento della polizia".

"Il Partito Democratico non gioisce per manganellate, repressioni, o altre forme di violenza", replicano Paolo Furia, Segretario PD Piemonte, assieme a Mimmo Carretta, Segretario PD Torino. "Ci dispiace essere stati oggetto di intimidazioni, insulti organizzati, e tentativi di rompere il nostro spezzone del corteo del Primo Maggio. Non potremmo per questo rallegrarci per nessuna altra forma di violenza che si sia potuta verificare durante la manifestazione".

"I presenti possono confermare che il nostro spezzone era pacifico, mite, composto da persone che non avrebbero potuto fare del male a nessuno. Ci permettiamo di richiamare tutti quanti alla sobrietà e alla responsabilità che ci ha sempre contraddistinto".

"Nessuno di noi ha portato bandiere SI TAV per evitare che venissero lette come una provocazione. Nessuno di noi ha preso un megafono per rispondere alle continue provocazioni dello spezzone NO TAV. Nessuno di noi ha auspicato che la polizia facesse "assaggiare i manganelli" a nessuno, ci aspettavamo, questo sì, che venisse riconosciuto il nostro diritto a manifestare in pace".

Sugli scontri al corteo del 1° maggio di Torino, la deputata Jessica Costanzo del M5S sottolinea: "La violenza non fa parte del nostro DNA", annunciando una un’interrogazione al ministro Salvini: “Chiarezza sul servizio d’ordine del Pd per sapere se ha commesso violenze”.

M.Sci

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