"Un uomo solo al comando. La sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi". Con queste parole Mario Ferretti, storica voce radiofonica del ciclismo nel dopoguerra, annunciava il 10 giugno 1949 l'impresa che stava portando a termine il Campionissimo, con 192 km di fuga e un distacco inflitto al rivale Gino Bartali di poco sotto ai 12 minuti.
In quell'anno Coppi fu il primo atleta nella storia a portare a termine la doppietta Giro-Tour e la vittoria della corsa rosa fu ipotecata proprio con lo straordinario successo conseguito nella Cuneo-Pinerolo. Oggi, a 70 anni di distanza, la carovana del Giro torna a proporre questa tappa leggendaria, anche se il percorso sarà ben diverso. Non ci sono infatti le montagne impervie di settant’anni fa da scalare e molto probabilmente non ci saranno fughe epiche come nel 1949, ma la Cuneo-Pinerolo è sempre una tappa suggestiva, proprio perché gli appassionati ricordano l’impresa del Campionissimo.
Il Giro parte dal Cuneese per arrivare nel Torinese e prepararsi alle grandi montagne. Domenica l’ultima tappa in territorio piemontese con la Ivrea-Como. Pinerolo si ripropone sul palcoscenico del grande ciclismo dopo 3 anni: le immagini della scalata al muro di via Principi d’Acaja hanno fatto il giro del mondo e oggi i corridori si cimenteranno nuovamente due volte con questa corta ma ripida e avvincente salita.
Si stima che il Giro arrivi nel Pinerolese poco dopo le 15 e i corridori dovrebbero essere a Pinerolo prima delle 15,30, per fare un primo assalto al muro di via Principi per poi uscire nuovamente dalla città e ritornarci per la seconda salita e l’arrivo in corso Torino (stimato per le 17,30). Sui siti Internet dei Comuni sono riportate le ordinanze con le informazioni sulle modifiche alla viabilità, i divieti di sosta e di transito. Le misure più strette soprattutto a Pinerolo, dove il giro ripartirà venerdì alla volta di Ceresole Reale.
In città si è scatenata la febbre rosa e oggi sono attese migliaia di persone a fare da spettatori a bordo strada. Non mancano però le polemiche cittadine, sia per i problemi di viabilità, sia per la rimozione, senza avvisi chiari, dei cassonetti dell’immondizia.
Ma c’è chi se l’è presa direttamente con patron Elvio Chiatellino, presidente della cooperativa sociale Quadrifoglio, che ha riportato il Giro per l’ennesima volta a Pinerolo. Il gruppo Rosso Pinerolese ha polemizzato sull’esborso per portare la corsa rosa in città: “Ma quale vantaggio possono avere i soci di una cooperativa dallo sponsorizzare una attività così amata dal suo presidente-padrone, sapendo che una cooperativa partecipa sostanzialmente a gare d’appalto? – scrivono in un comunicato – E siamo degli ingenui, se pensiamo che i lavoratori e le lavoratrici della cooperativa, che hanno un contratto di lavoro che garantisce salari davvero da fame, non preferirebbero un aumento del loro stipendio alla sponsorizzazione di un evento sportivo?”.
C’è anche chi prenderà il Giro come un’occasione per far sentire la propria voce. Nelle tappe piemontesi i lavoratori e le lavoratrici della sanità privata “pubblicizzeranno” la loro vertenza con striscioni, bandiere e cartelli: il loro contratto è scaduto 12 anni fa e non è ancora stato rinnovato.