“Prendetevi la vostra responsabilità, in qualità di politici: dovete agire per tutelare la nostra generazione e quelle future”. E’ questo l’appello che ha lanciato Niccolò Lanfranco di Fridays For Future oggi al Consiglio Regionale, dove questa mattina è prevista una seduta aperta su “Ambiente e clima, quali soluzioni per il futuro”. A partire dalle 9.30 in aula sono intervenuti associazioni ambientaliste, come Pro Natura ed Italia Nostra, ed istituzioni come l’Uncem.
Lo scorso 10 settembre i “gretini” torinesi erano stati ricevuti in Consiglio Regionale, chiedendo all’assemblea e all’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati di dichiarare lo stato di emergenza climatica in Piemonte. Un allarme rilanciato il 27 settembre - giorno della marcia per il clima a Torino e in tutto il mondo, in occasione della settimana mondiale di sciopero per l’ambiente – come “urlo di 150 mila piemontesi, 1 milione di italiani, 8 milioni di umani”.
“Oggi – ha detto all’Assemblea il 19enne, studente del Politecnico di Torino ed originario di Asti - ci aspettiamo una risposta. Pretendiamo che da domani questa dichiarazione venga trasformata in fatti”.
Niccolò ha ricordato come un ragazzo che nasce e cresce in Piemonte vive in media due mesi in meno rispetto a un suo coetaneo di un'altra regione italiana, aggiungendo poi come nei prossimi anni i cambiamenti climatici “diventeranno la minaccia per eccellenza della nostra regione. La temperatura massima media piemontese è aumentata di 2 gradi in soli 60 anni: i nostri figli e nipoti non sapranno cos'è la neve”.
“L'emergenza climatica – ha continuato lo studente - è qui, nella nostra regione, ora. E quando i nostri nipoti chiederanno: "Perché nessun politico ha avuto a cuore il nostro futuro, cosa risponderete loro? Che non lo sapevate? Che non ci credevate? O che era più facile girarsi dall'altra parte?”. “Dobbiamo essere tutti uniti in questa battaglia: noi stiamo facendo tutto ciò che possiamo, ora tocca anche a voi fare il vostro. Il futuro della nostra specie si decide qui, ora. Con ogni singolo provvedimento legislativo che approverete, potrete difenderlo o affossarlo. È una grande responsabilità, ma anche un grande onore. A voi la scelta” ha concluso lo studente.