Dopo la protesta andata in scena ieri, giovedì 2 gennaio, davanti a Palazzo Civico contro l'annunciato taglio di 15 sezioni in 14 scuole dell'infanzia comunali, è arrivata la replica da parte dell'assessora all'Istruzione Antonietta Di Martino: “La delibera – spiega – è coerente con le linee di indirizzo del sistema integrato dei servizi per l'infanzia approvate dal Consiglio Comunale".
"La decisione è rivolta a preservare la qualità dei servizi, rendendoli più sostenibili con azioni di sistema che coinvolgano anche gli altri soggetti gestori. La situazione è già stata illustrata in ben 27 incontri". L'assessora risponde poi, punto per punto, alle critiche mosse di famiglie e insegnanti: “Non è negando il fenomeno del calo demografico o parlando di liste d'attesa inesistenti che si fa il bene delle scuole".
"Nel giro di un anno usciranno dal servizio almeno 250 unità di personale, cifre insostenibili per il sistema di assunzioni cittadino - prosegue la Di Martino - In presenza di dati certi e concreti, è un dovere dell'amministrazione affrontare la situazione con responsabilità, perché i problemi non si risolvono con l'inerzia”.
Altri punti contestati riguardano i posti disponibili e le risorse finanziarie: “Le domande possono essere accolte interamente perché l'offerta cittadina supera ampiamente la popolazione in età idonea: al momento ci sono già 1000 posti vuoti, e almeno altri 500 si libereranno a settembre. Nelle scuole che subiranno i tagli, inoltre, rimarranno aperte le nuove iscrizioni e i vicini istituti statali contribuiranno a soddisfare la domanda in caso di esuberi; usare le risorse in modo razionale è un dovere dell'amministrazione. Ridurre di 15 unità la gestione diretta, ad oggi di 276 sezioni, non significa smantellarla, ma garantirne la tenuta e la qualità con personale il più possibile stabile”.
La Di Martino replica in modo deciso anche al paragone fatto con i rifiuti: “Nelle scuole in questione le classi sono eterogenee perché composte da bambini dai 3 ai 5 anni: alcuni compagni cambiano comunque ogni anno con l'entrata dei primi e l'uscita dei secondi, ma tutto ciò non è mai stato percepito come un problema perché arricchisce la socializzazione. Le sezioni da tagliare, inoltre, non sono ancora state scelte ma sarà proprio il collegio docenti a stabilire i criteri da valutare tenendo nella dovuta considerazione il mantenimento dei riferimenti affettivi di ogni bambino”.
Discorso simile per quanto riguarda i progetti educativi: “Le sezioni non lavorano in modo autonomo rispetto al resto della scuola, bensì in cooperazione. A questo proposito ci sarà un anno di tempo per intensificare le attività di gruppo rendendole congruenti ai criteri individuati per gli inserimenti e favorendo la conoscenza di tutti i docenti. Anche il turnover esiste già: a conti fatti lasceranno 30 insegnanti, di cui 18 a tempo determinato e 5 per pensionamento".
"Posso capire il disagio degli altri 13 di ruolo che dovranno trasferirsi nelle altre scuole comunali, ma nella vita lavorativa odierna il trasferimento è un fatto normale e la capacità di confrontarsi con nuove realtà resta un requisito fondamentale della professionalità. A seguito del concorso entreranno 35 docenti di ruolo e i precari avranno modo di lavorare perché resteranno comunque diversi posti vacanti”.
In conclusione, l'assessore Di Martino indica le prospettive della Città riguardo alle politiche per l'istruzione, annunciando alcune innovazioni: “Facendo sistema con gli altri soggetti gestori si apriranno forme di valorizzazione della professionalità docente attraverso la formazione, scambi di buone pratiche e momenti di incontro con i genitori. Il nuovo sistema 0-6, nel quale la Città avrà un ruolo di coordinamento e programmazione, prevederà una conferenza cittadina permanente dei servizi per l'infanzia, un coordinamento degli enti gestori e un coordinamento pedagogico integrato con l'obiettivo di fornire standard di qualità comuni".
"Questa visione è già stata apprezzata dalla Compagnia di San Paolo con l'erogazione all'assessorato di 20mila euro per attività di formazione ai docenti e alle famiglie”.