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Attualità | 17 marzo 2020, 21:15

Coronavirus, i frati del convento Sant'Antonio da Padova chiedono aiuto: "In pochi giorni raddoppiate le richiesta di cibo"

Senzatetto e famiglie in coda per un sacchetto da asporto. C'è bisogno di contenutori e stoviglie usa e getta

Coronavirus, i frati del convento Sant'Antonio da Padova chiedono aiuto: "In pochi giorni raddoppiate le richiesta di cibo"

"Negli ultimi giorni le richieste di cibo sono raddoppiate, ad avere bisogno non sono soltanto i senzatetto ma anche le famiglie che non riescono piú ad andare avanti". Cosí Fra Mauro, padre superiore del convento Sant'Antonio da Padova di Torino, che fino a pochi giorni fa alla mensa del povero offriva un pasto caldo in refettorio.

Dopo i provvedimenti decisi a Roma per contenere il contagio la mensa peró ha dovuto chiudere, proprio quando le richieste di cibo sono aumentate.

 "Prima che il virus si diffondesse - spiega Fra Mauro - offrivamo cento pasti seduti e altrettanti sacchetti da asporto. Adesso che la mensa è chiusa, prepariamo circa 360 sacchetti da asporto. A chiedere il cibo sono i senzatetto che con l'elemosina non riescono a racimolare abbastanza denaro per cavarsela da soli, ma anche tante famiglie che non hanno soldi a sufficienza per comprare beni di prima necessità".

"A loro, settimanalmente e non piú ogni quindici giorni come avveniva in passato, doniamo 120 pacchi spesa. Sono arrivati pane, verdura, frutta - aggiunge il frate - ora servirebbero dei contenitori monoporzione dove riporre la pasta, ma anche le stoviglie di plastica, da  qui a poco avremo difficoltà negli acquisti, da soli non possiamo farcela".

Marco Panzarella

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