Hanno superato in alta velocità le Alpi le parole del neosindaco di Lione, Grégory Doucet, che in un’intervista ad un quotidiano ha affermato categorico:”Non bisogna insistere su un progetto sbagliato. E’ la scelta peggiore. Bisogna fermare la Tav”. Il primo cittadino ecologista ha poi ribadito con forza la sua contrarietà alla Torino-Lione:”esiste già un’infrastruttura ferroviaria, che è sufficiente. La Francia ha iniettato troppi pochi fondi sul trasporto merci su rotaia a livello nazionale”.
Una pesante bocciatura ad appena due settimane da quella della Corte dei Conti, che ha parlato di "costi insostenibili per la Tav", aggiungendo poi che i benefici dell'opera si vedranno tra 50 anni.
Posizioni condivise dal M5S Torino e Piemonte, che proprio questa mattina sono tornati alla carica contro l’opera sull’onda delle parole di Doucet. “Il Movimento piemontese– ha scritto su facebook il pentastellato Damiano Carretto - è schierato in maniera chiara. È Roma che non ci sentono”. A fargli eco il collega della Sala Rossa Andrea Russi:”Anche dall'altra parte delle Alpi, finalmente, stanno cominciando a capire quanto sia inutile e dannosa quest'opera”.
Ad intervenire sui social la consigliera regionale Francesca Frediani, che in questi anni non ha mai smesso di contestare apertamente l’infrastruttura. L’esponente valsusina attacca direttamente la sindaca Chiara Appendino, che da tempo ormai è su posizioni più moderate filogovernative filogovernative di “accettazione” della Tav come scelta imposta da Roma.
"So che non dipende da me, -scrive Frediani, riprendendo le parole di Doucet - né dal sindaco di Torino. Sono i due governi e l’Europa a decidere. Ma ora che sono alla guida della mia città, credo di dover dire la mia opinione». Un sindaco che batte i pugni sul tavolo: è arrivato”.
Proprio sul tema è intervenuta stamattina la ministra Paola De Micheli, che ad Agorà Estate ha detto:”Il cantiere sta andando avanti e breve consentiremo ai sindaci, anche a chi ha votato contro la Tav, di accedere ai fondi di compensazione ambientale”. "Io credo - ha poi aggiunto - che l'investimento sul ferro, anche quando ha costi alti e complessità realizzative come per la Torino-Lione, rimanga il punto chiave del trasporto passeggeri e merci in Europa".
Una posizione condivisa anche da Conftrasporto, che per bocca dal vicepresidente Paolo Uggè parla di "un'opera essenziale per lo sviluppo europeo" e auspica una presa di posizione del Premier Conte e del Ministro degli Esteri Di Maio. "Per l’Italia la Torino -Lione è essenziale: non può essere consentito a un primo cittadino di bloccare un’opera che è stata giudicata indispensabile a livello europeo. La Tav va difesa in tutte le sedi” conclude Uggè.