Con addosso le tute bianche di protezione e armati di nebulizzatori, sono stati per molto tempo alle prese con le sanificazioni di strutture per anziani. Ieri, mercoledì 15 luglio, i militari che durante i giorni più intensi dell’emergenza Covid-19 hanno lavorato per mettere in sicurezza le case di riposo, sono saliti al Rifugio Willy Jervis e al Barbara Lowrie per occuparsi delle due strutture del Cai Uget Val Pellice. «Il loro intervento fa parte dell’intesa stipulata con l’esercito che durante l’emergenza sanitaria ci ha teso la mano per aiutarci a mettere in sicurezza i rifugi e a manutenere i sentieri» spiega Giacomo Benedetti, torrese, presidente commissione centrale rifugi e opere alpine del Cai e che segue il protocollo d’intesa. Al rifugio Willy Jervis e al Barbara Lowrie hanno lavorato i militari del III alpini battaglione Susa di stanza Pinerolo, guidati dal tenente colonnello Marco Bernardoni.
Le sanificazioni concordate con il Cai sono iniziate il 25 giugno dalle Alpi Marittime e interesseranno progressivamente tutto l’arco alpino: «I rifugi da sottoporre al trattamento sono stati scelti in base all’intensità del flusso degli escursionisti». La sanificazione svolta dai militari è particolarmente profonda e che si aggiunge a quella quotidiana a carico del personale del rifugio: «Nel kit anti Covid che abbiamo ideato e distribuito ai rifugisti oltre al termometro, al saturimetro, alle mascherine e alla cartellonistica con le indicazioni per i frequentatori, c’è anche un sanificatore/generatore di ozono apposito per i locali». Secondo Benedetti l’intervento degli alpini ha un significato ulteriore: «In un anno così particolare, la loro presenza contribuisce ad accrescere il senso di sicurezza tra gli escursionisti».