/ Scuola e formazione

Scuola e formazione | 03 ottobre 2020, 09:44

Lettera aperta sulla scuola di via Sidoli, la replica della preside: "I molti sforzi profusi hanno permesso di fare notevoli passi avanti verso la risoluzione"

Riceviamo e pubblichiamo la risposta della professoressa Pia Giuseppina Falcone al nostro articolo

Lettera aperta sulla scuola di via Sidoli, la replica della preside: "I molti sforzi profusi hanno permesso di fare notevoli passi avanti verso la risoluzione"

A seguito della pubblicazione della lettera aperta spedita ieri (anche al nostro giornale) da un gruppo di genitori della scuola di via Sidoli (ex Dogliotti), riceviamo e pubblichiamo la risposta della professoressa Pia Giuseppina Falcone, che precisa i seguenti punti.

I problemi ancora aperti non sono “enormi” soprattutto a confronto dei ben più numerosi e gravi risolti, non sono ben lontani dall’essere risolti, poiché i molti sforzi profusi hanno permesso di fare notevoli passi avanti verso la risoluzione. E’ falso, offensivo e lesivo dell’operato professionale della Dirigenza e di tutto il personale coinvolto nella governance della scuola affermare che vi sia stata disponibilità al dialogo pressoché nulla a fronte di varie comunicazioni in forma diretta in presenza e via email, tramite avviso sul sito, in Consiglio di Istituto, a mezzo circolare e attraverso gli insegnanti su temi di maggiore rilievo così come su questioni meno rilevanti su cui è stata data risposta dalla scrivente tempestivamente anche in orari notturni. Se di “muro alzato” si vuol parlare non è corretto dire “verso i genitori”, quanto piuttosto verso le ragioni e le spiegazioni offerte dalla Dirigenza. Il problema della mancata attivazione della mensa che comprensibilmente preoccupa i genitori perché interferisce con il lavoro e non favorisce l’organizzazione familiare, non è dipendente dalla volontà dell’Istituzione scolastica o da inerzia della dirigente, bensì da una serie di congiunture. L’attivazione dell’orario normale a 40 ore necessita di un numero di collaboratori scolastici adeguato per garantire il funzionamento del servizio. L’Istituto partiva con una carenza di organico documentata ben 7 collaboratori scolastici in organico ma da nominare più quattro dell’organico covid, due in malattia e uno incaricato come docente su altra scuola. Subito dopo la liberatoria dell’UST per effettuare le convocazioni (venerdì 11) esse sono state effettuate (da lunedì 14) e non è esatto dire che “tutti hanno rifiutato l’incarico” poiché la verità è che solo molto lentamente è stato possibile reperire il personale e ad oggi vi sono ancora dei posti vacanti ma che si può cominciare ad ipotizzare un avvio della mensa almeno nei due plessi della primaria se ad inizio settimana la convocazione avrà almeno qualche esito positivo. Gli orari indicati nella lettera non sono esatti, poiché l’orario delle classi è scaglionato per evitare assembramenti e prevede 4 ore con primo ingresso alle 0re 8:10 e prima uscita alle ore 12:10 e ultimo ingresso alle ore 8:30 e uscita alle 12:30. 


MASCHERINE
La Consegna delle mascherine agli inizi è andata molto a rilento, al momento ad una rapida verifica i quantitativi consegnati non risultano corrispondere a quelli indicati sul sito del Ministero. Inoltre a fronte di quantitativi ridotti di mascherine per gli alunni abbiamo ricevuto una quantità molto più ampia di quella per adulti e dunque per il personale che risulta inadatta ai bambini. I tempi della consegna non sono dipesi dalle sollecitazioni dei genitori, ma anche qui da una serie di problemi logistici connessi alla carenza del personale per la consegna ai plessi e la distribuzione, anche perché essa va accompagnata da registrazione a scopo rendicontazione. Oltre alla distribuzione della mascherine i collaboratori scolastici con mezzo proprio hanno dovuto consegnare nei vari plessi grandi quantitativi di altre forniture sempre inerenti le necessità legate al Covid.

DOCENTI COVID E SUDDIVISIONE CLASSI
Ai genitori è stato spiegato che pur nel rispetto dei parametri di distanziamento statico di un metro tra le rime buccali, la situazione di fatto nelle aule non è del tutto rassicurante perché è al limite, dal momento che gli alunni non sono delle statue e naturalmente si muovono protendendosi col busto verso i compagni in tute le direzioni anche da seduti e ciò fa venir meno il distanziamento, inoltre la separazione dei banchi determina una distribuzione sulla superficie che comporta un limitato distanziamento dalle pareti e dagli arredi , dalle finestre e dai caloriferi, ciò induce a auspicare un alleggerimento numerico delle classi a tutela della salute e della sicurezza dei bambini , essendo ciò possibile tramite i posti covid, espressamente autorizzati a tal fine. Si sta valutando anche il ricorso alle mascherine in classe soprattutto con l’insorgere di raffreddori e malattie respiratorie. La realizzazione di progetti per classi aperte utilizzati in altre scuole esula dall’interpretazione corretta dell’articolo di legge che autorizza i posti e poco si addice alla fascia di età, moltiplicando i contatti, imponendo aggregazioni poco stabili ed è poco realizzabile negli spazi a disposizione. Inoltre agli alunni è stata assicurata la continuità didattica diretta con almeno un docente o con tutti e due ove ancora presenti in Istituto e per le discipline di base.

CRITERI DI FORMAZIONE DEI NUOVI GRUPPI CLASSE
Si era pensato di ricorrere al sorteggio non ad imitazione di una lotteria bensì come base su cui avrebbero operato le docenti per equilibrare la composizione dei gruppi, si era preferito questo sistema perché imparziale. Durante il sorteggio, alla presenza del Presidente del Consiglio di Istituto, era stata notata la mancanza di un biglietto recante un nome imprecisato ma era stata accettata senza obiezione alcuna la proposta del presidente di attribuire il nome mancante ad uno dei gruppi per equilibrare la composizione di genere. A correzione di ciò il giorno seguente era stato proposto un nuovo sorteggio rifiutato dai genitori che avevano optato perché la composizione dei gruppi venisse fatta dalle insegnanti. Questo è stato il sistema adottato sulla base di criteri proposti ed approvati in Collegio dei docenti il 28 settembre, con delibera agli Atti e comunicati in Consiglio di Istituto lo stesso pomeriggio. Di tutto ciò sono stati posti a conoscenza i genitori dai docenti tramite i rappresentanti di classe e del Consiglio di Istituto e dalla sottoscritta ogni qualvolta sia stata interpellata, via e mail. Quanto alla possibilità di accordare ulteriori riunioni, essa è stata evitata per non privilegiare una classe rispetto alle altre e evitare afflusso dall’esterno e assembramenti, ma ciò non vuol dire che non ci sia stata informazione e confronto.

COMUNICAZIONE DELLA NUOVA COMPOSIZIONE CLASSI
La creazione delle classi a numero ridotto è stata comunicata a mezzo lettera privata a ciascun genitore consegnata chiusa tramite diario, per privacy, non sono stati pubblicati elenchi, è stato comunicato che le docenti in modalità on line avrebbero incontrato i genitori in giorno e orario da concordare tra venerdì due e lunedì 5 per spiegare più diffusamente. L’attuazione della divisione potrà avvenire pienamente solo a reclutamento dei docenti Covid. In sintesi ancora una volta si ribadisce che è del tutto opinabile ed inesatto il giudizio delle famiglie, che il clima costruttivo e di condivisione invocato nasce da uno sforzo concreto e non da arroccamenti polemici e ostinate lamentele e soprattutto che tutte le azioni e gli sforzi fino ad ora messi in atto sono stati volti a mettere al centro i bambini, a tutelarli e a consentire loro sicurezza e la maggiore normalità possibile. Il rientro è stato preparato nel corso di tutta l’estate e non è per nulla vero che si sia pensato ad esso a settembre, sono state fatte tutte le valutazioni e tutti i passi necessari in uno scenario incerto e in continua evoluzione per quanto di competenza della dirigenza e del personale dell’I C via Sidoli. Gli alunni non sono stati trattati come numeri e l’attenzione delle docenti nell’elaborare i criteri di formazione delle classi e nella effettiva formazione di esse ha posto attenzione ad ognuno di essi alle specificità e alle peculiarità con particolare attenzione ai più fragili di essi. La scuola non è l’elemento critico, bensì lo sono la mancanza di quella fiducia che è posta alla base del patto educativo e l’incapacità di vedere le situazioni nella loro giusta dimensione e complessità senza fare facili paragoni con altre scuole che proprio perché diverse non possono essere prese automaticamente a modello.

Distinti saluti Prof.ssa Pia Giuseppina Falcone

riceviamo e pubblichiamo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium