È giusto dire che, fra tutte le dive e divette del cafè chantant torinese, Isa Bluette è la più giovane e anche una delle più brave. Sarà quindi, in modo del tutto naturale, anche la prima del successivo varietà.
Isa è al secolo Teresa Ferrero, nata a Torino nel 1898, già al lavoro durante la Grande Guerra e di cui oggi resta in città la famosissima tomba al Cimitero Monumentale.
Da "II giovane Granisci": Isa Bluette mi mandava in visibilio: ma se lo avessi proclamato avevo paura di passare per un ingenuo, per un provinciale … C'era in Isa Bluette una tristezza chiusa, popolaresca, qualcosa di disperato, miserabile e come il trionfo effimero del vizio a poco prezzo, la poesia delle povere ragade per quel breve periodo della loro vita che "va bene". Anche lei, diversissima da Cabina era come Cabiria una immagine di suprema libertà...
Il bellissimo nome d'arte di questa donna lo troviamo anche nel romanzo, famoso quanto lei, che nel 1916 scrive Guido da Verona: “Mimi bluette, fiore del mio giardino” Lo scrittore, in breve famosissimo, riesce a dare un ritratto che in qualche modo riscatta tutte le Mary Fleur e le Anita Di Landa, e tutte le divette italiane dai nomi improbabili, comprese le torinesi francesizzate e crea, per la gioia di innumerevoli lettori, una improbabile ragazza che tutti ameranno. Costante personale di tutte le sue esibizioni rimane lo sfarzo. Grazie all'incredibile carica per il palcoscenico, riesce ad allontanare il momento del declino al punto che, quasi quarantenne, compie tournée assicurate ovunque dal tutto esaurito. È sempre il capo indiscusso della compagnia, per la quale scrittura attori di forte richiamo, come per esempio il giovane Erminio Macario.
Fra i maggiori successi "Diavolo rosa" , "Bataclan", "Adamo ed Èva". "Il ratto delle cubane", e "Donne che canaglie", " Donne, ventagli e fiori". Suo compagno d'arte e di vita rimane Nulo Navarrini, che la sposerà quasi in punto di morte. La coppia è sepolta fianco a fianco nel Cimitero Generale di Torino.