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Scuola e formazione | 16 novembre 2020, 18:08

Alla Mazzarello nuovo liceo linguistico con indirizzo enogastronomico e artistico

Il percorso di studi, nato dalla collaborazione con Slow Food e Fondazione Torino Musei, prenderà il via nel settembre 2021

Alla Mazzarello nuovo liceo linguistico con indirizzo enogastronomico e artistico

Un liceo linguistico unico nel suo genere, primo esperimento in Italia dell’unione tra l’arte e l’enogastronomia locale. Debutterà nel prossimo anno scolastico 2021/22 il nuovo corso di studi dell’istituto salesiano Madre Mazzarello, nato in collaborazione con Slow Food e Fondazione Torino Musei. 

Allo studio bilingue - inglese e spagnolo obbligatori, francese e tedesco opzionali - sarà affiancato un percorso dedicato alla cultura del cibo e alle filiere regionali e nazionali, e un altro inerente il patrimonio mussale e la conservazione delle opere e delle collezioni torinesi. 

Il tutto nasce dall’avvio, lo scorso anno, di un ciclo di conferenze curato dall’associazione “Prospettive”, composto da ex allievi sotto la guida della professoressa Roberta Strocchio, coinvolgendo personalità di spicco nel mondo dell’arte e dell’imprenditoria locale. L’ospite d’onore finale sarebbe proprio dovuto essere Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ma l’emergenza sanitaria ha impedito il proseguimento degli incontri. Un’iniziativa che, però, ha dato la spinta all’avvio di una collaborazione attiva e trasversale in ambiti culturali innovativi, per affiancare lo studio delle lingue a una pratica costante sul campo.

“Con molta emozione annunciamo l’esito di un lavoro durato un anno”, ha detto la preside della Mazzarello Daniela Mesiti, presentando i nuovi percorsi, che avranno una durata di circa 50 ore all’anno e si svolgeranno sia in aula, condotti dagli esperti individuati da Fondazione Torino Musei e Slow Food, sia nelle sale espositive dei musei (GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e MAO Museo d’Arte Orientale), e presso alcune realtà produttive piemontesi. Le lezioni prevedono infatti anche attività di laboratorio, attività a gruppi, alcune delle quali direttamente in lingua inglese. 

Molto forte anche l’impronta salesiana data all’intero progetto. “Prende forma un sogno in cui gli insegnanti hanno creduto e che ora viene consegnato ai giovani - ha commentato l’ispettrice Suor Emma Bergandi -. Un cammino didattico che cerca di rispondere, con la cultura, al bisogno di preparazione e alla ricerca del senso della vita. Anche questo esprime il carattere vocazionale del nostro impegno educativo, come Don Bosco ci ha tramandato”. Un primo passo verso le celebrazioni dei cent’anni dell’istituto, nato come casa missionaria a Torino nel 1924. “La nostra scuola - ha sottolineato la direttrice suor Maria Grazia Periale - è stata tra le prime ad accogliere le sperimentazioni e le innovazioni, negli anni '60. Questo nuovo liceo ha il pregio della mondialità, grazie all’insegnamento approfondito delle lingue, ma anche quello dell’attenzione al territorio, tipico dello spirito salesiano”.

La proposta, quindi, si pone, sul territorio cittadino, come estremamente peculiare e specializzata. “Ci distinguiamo dall’offerta formativa consueta - ha spiegato la coordinatrice Monica Falcini - tanto nell’approccio, utilizzando l’apprendimento incarnato delle neuroscienze, quanto nella didattica digitale. Per quanto riguarda i contenuti, vogliamo motivare il percorso di studi dei ragazzi con ragioni concrete, valorizzando la dimensione locale del nostro patrimonio artistico ed enogastronomico e quella internazionale. La dimensione della modernità e della concretezza non andranno mai disgiunte dalla solidità culturale". 

Ricchissimo il piano di studi proposto dai due enti partner. Se Slow Food punta sulla divulgazioni di temi e campagna condotte negli anni, sull’educazione sensoriale, la storia del cibo e il suo rapporto con la salute, Fondazione Torino Musei farà direttamente entrare gli allievi nella dimensione manageriale dell’ente culturale, facendo loro respirare l’aria che aleggia per le sale espositive e focalizzando l’attenzione sulla conservazione delle opere e la promozione delle realtà coinvolte. 

Per tutte le famiglie interessate, è previsto un open day virtuale su Zoom nella giornata del 21 novembre. 

Manuela Marascio

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