Tornano a illuminarsi per le feste le vie commerciali della Circoscrizione 2. In questi giorni di riapertura degli esercizi, e in una Torino da oggi ufficialmente in zona gialla, le vetrine dei negozi richiamano agli acquisti i passanti, esorcizzando il tedio di un Natale decisamente sottotono, rispetto agli anni precedenti.
Le luminarie sono state installate nei primi giorni di dicembre, e a portarsele via sarà direttamente la Befana, a cavallo della sua scopa, il 6 gennaio 2021. Queste le zone interessate dalle installazioni, per la maggior parte concentrate nel quartiere Santa Rita: via Tripoli, via Barletta, corso Sebastopoli (da via Gorizia a corso Siracusa), corso Orbassano (da corso Sebastopoli e piazza Pitagora), il mercato di Santa Rita, quello di via Don Giovanni Grioli e, unica porzione di territorio a Mirafiori Sud, il mercato di via Cesare Pavese.
Un’iniziativa che ha visto capolista l’Associazione Commercianti e Residenti di Via Barletta, con il suo presidente Marco Santamaria, richiedendo un contributo economico alla circoscrizione pari a 10.880 euro. Inizialmente al progetto avrebbe dovuto partecipare anche la neonata associazione Miraflores, garantendo magari una redistribuzione degli impianti luminosi più omogenea anche in periferia, ma poi si è smarcata a fine novembre.
Molto dibattuta, in consiglio circoscrizionale, l’approvazione della delibera presentata pochi giorni fa dalla presidente Luisa Bernardini con il coordinatore Maurizio Versaci. Forti le riserve nella minoranza, soprattutto da parte del consigliere Domenico Angelino (Fratelli d’Italia) e Juri Bossuto (Torino in Comune), che ha proposto diversi emendamenti al testo dell’atto, nel tentativo di ricondurre il progetto natalizio a una dimensione meno materialista e più “etica”.
“L’associazione proponente - ha spiegato Bossuto - dovrà promuovere la tutela della salute pubblica affidandosi, oltre alla normativa in vigore per il contenimento dei contagi, anche alla diligenza del buon padre di famiglia”. Il che significa scongiurare il pericolo assembramenti per la corsa alle ultime compere (come sta avvenendo da due weekend a questa parte in pieno centro) e guidare i clienti verso il rispetto delle regole e un maggiore senso civico nel consumo consapevole.
Malgrado la reticenza dell’opposizione, che reputa le luminarie uno strumento puramente “retorico” di cui, in concreto, ben poco beneficia il singolo negoziante, la delibera è passata fiduciosa di poter richiamare “una molteplicità di persone nelle vie illuminate, con lo scopo di valorizzare il commercio di vicinato”, sofferente per la crisi economica dettata dalla pandemia.