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Cultura e spettacoli | 05 gennaio 2021, 07:45

In autunno rinasce il Museo di Scienze Naturali, Poggio: "Un'apertura dedicata alle scuole"

Verso la conclusione la quarta fase dei lavori di ristrutturazione dell'edificio, dopo il devastante incendio del 2013

riapre museo di scienze naturali

Il Museo Regionale di Scienze Naturali, a Torino

Era la notte del 3 agosto 2013, quando lo scoppio di una bombola dell'impianto antincendio provocò un devastante rogo che mise fine all'attività del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, in via Giolitti 36. Da allora, le porte dello stabile sono rimaste chiuse ai visitatori, mentre all'interno si susseguivano discontinuamente, per mancanza di risorse, lavori di adeguamento e messa in sicurezza, in vista di una riapertura sempre più impalpabile. 

Ma ora c'è una data da fissare in calendario per poter tornare ad ammirare, almeno parzialmente, i suoi tesori. Nell'autunno di quest'anno è infatti prevista la riapertura di alcune sale del museo: lo ha annunciato l'assessore alla cultura della Regione Piemonte Vittoria Poggio durante la conferenza di inizio anno della giunta Cirio.

"Un obiettivo che mi ero prefissata sin dal momento del mio insediamento - ha detto, riconfermando una promessa già fatta nel settembre 2019 per la primavera dell'anno seguente, in tempi ancora non sospetti rispetto allo scoppio della pandemia -. Siamo riusciti a limitare i tempi della riqualificazione arrivando al lotto 14 della terza fase, che prevede la fruibilità della parte dedicata allo Spettacolo della Natura al piano terra, insieme con le sale espositive per le mostre temporanee. Entro fine giugno dovrebbero essere ultimati i lavori della quarta fase di ristrutturazione, con la Grande Arca e gli spazi del Museo Storico di Zoologia. Prevediamo di tornare ad accogliere i visitatori in alcune sale già in autunno, e sarà un'apertura dedicata alle scuole".

Inaugurato nel 1978, il Museo di Scienze Naturali contiene le collezioni naturalistiche dell'Università di Torino, iniziate a metà Ottocento. E' accolto all'interno del palazzo seicentesco precedentemente occupato dall'ospedale San Giovanni Battista e vanta cinque sezioni (Botanica, Entomologia, Mineralogia-Geologia-Petrografia, Paleontologia e Zoologia), dislocate su una superficie di circa 1000 m². 

Oltre alle collezioni universitarie, il museo, prima dell'incendio, era anche attivo nella costituzione di nuove collezioni biologiche e abiologiche, come quelle di entomologia derivanti dalle campagne di raccolta di vari studiosi torinesi o ex conservatori, fra cui Achille Casale, Pier Mauro Giachino, Mauro Daccordi, Pierluigi Scaramozzino e Guido Pagliano. Molto fiorente - ora da recuperare - anche la proposta didattica, con visite guidate, laboratori e itinerari naturalistici pensati ad hoc per bambini e ragazzi.

Manuela Marascio

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