Si torna ad accendere la questione sul destino del futuro ospedale unico dell'Asl To5, che sembrava destinato ad essere edificato nella zona di Vadò, a Moncalieri, ma che la Regione ora medita di costruire altrove.
"La Giunta regionale del Piemonte ha revocato 14 milioni all'Asl To5, assegnando al presidio Valle Belbo quanto era invece destinato alla realizzazione del nuovo ospedale unico". Lo sostiene il Pd, che con il consigliere Diego Sarno parla di "vergognoso colpo di mano" e con il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna esorta a fare "fronte comune" in difesa della struttura.
Montagna: "Angosciato ma non sorpreso"
"Nell'ultima Giunta regionale - spiega Sarno - l'assessore Luigi Icardi ha proposto la revoca all'Asl To5 del finanziamento che nel 2018 era stato aggiunto ai 46 milioni già disponibili per aumentare la sostenibilità economica del nuovo ospedale. Il colpo di mano di Icardi è un insulto ai cittadini dell'area, una svalutazione del Consiglio regionale e una ripicca politica".
"Prendo atto con angoscia della scelta - ha detto il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna - ma non sono sorpreso. I due anni di tentennamenti e bugie di Icardi erano il segno del fatto che la Regione non ha intenzione di realizzare un nuovo ospedale per il territorio a sud di Torino, privilegiando altre zone del Piemonte".
L'appello agli altri sindaci della zona
"Invito i 39 sindaci dell'Asl To5 - dice ancora Montagna - a fare fronte comune: chiederò al presidente Ugo Baldi di convocare un'Assemblea straordinaria urgente affinché insieme ci si esprima con chiarezza. Mi oppongo a un disegno che, soffiando sulle divisioni politiche, intende smontare la nostra azienda sanitaria locale, dirottando i nostri 300 mila abitanti su Città della Salute, Pinerolese e Astigiano".
La replica di Icardi: "Nulla è cambiato"
"La delibera della Giunta regionale revocata si riferisce a una precedente ipotesi di finanziamento dell’ospedale di Moncalieri attraverso un partenariato pubblico privato, che prevedeva un cofinanziamento regionale. Con DPCM del 24 dicembre 2018 l'intervento per la realizzazione dell'ospedale è stato inserito nel piano di investimenti dell’Inail per un importo di 202 milioni di euro, cioè a totale carico dell’Istituto. Pertanto, il finanziamento, non essendo più necessario per Moncalieri, è stato correttamente dirottato altrove": così l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, ha risposto alle affermazioni del consigliere Diego Sarno.
"Nulla è cambiato nella programmazione sul nuovo ospedale dell’Asl To5 che, ribadisco, è interamente finanziato (progetto, terreno e realizzazione) dall’Inail - ha concluso Icardi - Quindi, nessun colpo di mano dell’assessore".
Nicco (FdI): "Polemiche pretestuose"
"È noto da ormai due anni che l’ospedale unico dell’Asl To5 verrà costruito interamente con fondi dell’Inail, e non con fondi della Regione", ha dichiarato il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Davide Nicco. "La Regione sosterrà infatti solo il costo della progettazione, e non quello della realizzazione edilizia, come ad esempio è avvenuto recentemente per l’ospedale di Novara. Pertanto, i fondi che, seppur in maniera del tutto insufficiente, nel 2016 erano stati accantonati per la costruzione, vengono ora usati sempre in ambito sanitario per opere che invece sono a carico della Regione".
“Spiace che figure che dovrebbero mantenere un comportamento istituzionalmente corretto specie in periodi difficili come questo, si lascino andare ad illazioni gratuite ed accuse prive di fondamento, per strumentalizzare una vicenda che la Regione sta al contrario affrontando con serietà e scrupolo a favore di tutti cittadini dell’Asl To5".
Anche Italia Viva per la soluzione Vadò
Il partito di Matteo Renzi, con i suoi referenti della zona di Torino sud, ha difeso la scelta fatta a suo tempo per l'ospedale unico a Moncalieri: "Oggi più che mai l'Ospedale Unico e il sistema di rete sanitaria che creerebbe intorno a sé sono un obiettivo fondamentale. Tuttavia, si continua a perdere tempo e a bloccare questo importante e indispensabile cantiere”.