Un flash mob per denunciare un "attacco razzista" da parte della polizia ferroviaria. E' l'accusa degli amici di due studenti stranieri fermati nei giorni scorsi a Torino, che nel pomeriggio hanno organizzato un raduno di protesta in piazza Carlo Alberto.
"Siamo amici di Moises Pirela e Yang Jing Xiao e siamo un gruppo di studenti - hanno spiegato gli organizzatori della manifestazione - che non vogliono solo esprimere la solidarietà a chi ha subito questo trattamento incompatibile con qualsiasi stato di diritto, ma ricordare che non è un caso isolato". Sui due ragazzi, fermati in via Nizza, la Procura ha aperto un fascicolo per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. L'avvocato difensore, Federico Burzio, ha presentato una querela contro gli agenti per i lesioni personali, minacce, abuso d'ufficio e perquisizione arbitraria.
Sulla vicenda è già intervenuto, nei giorni scorsi, il sindacato Silp Cgil. "Non c'è stata alcuna aggressione da parte degli agenti della polizia ferroviaria a San Salvario. I miei colleghi si sono comportati con grande professionalità", aveva detto il segretario provinciale Tommaso Agate.
Oggi i manifestanti hanno ribadito invece che si è trattato di "un puro episodio di terrore armato", hanno detto i partecipanti al raduno. "E' stato un attacco razzista, come ne avvengono tanti in Italia, solo che a differenza di quanto accade negli Stati Uniti con i black Life Matters, qui nessuno ne parla". Alla protesta hanno partecipato anche compagni di Conservatorio e dell'Accademia delle Belle Arti frequentate dai due ragazzi. "Il razzismo spaventa e colpisce" si leggeva nello striscione appeso davanti al Museo del Risorgimento.