Nel centenario della nascita di Giovanni Michelotti, uno dei car designer più ammirati nel mondo, il MAUTO - Museo Nazionale dell’Automobile ha inaugurato una personale a lui dedicata, con materiale d'archivio per la prima volta esposto al pubblico. Schizzi, disegni tecnici, piani di forma, modelli in scala, più una selezione di automobili tra le più rappresentative: un allestimento curato da Giosuè Boetto Cohen, con il supporto di Edgardo Michelotti, figlio del designer e custode dell’archivio privato.
Il titolo della mostra, “Michelotti World”, esprime al tempo stesso l’ampiezza dei contenuti esposti, la varietà dei progetti realizzati dal designer torinese, e la vastità geografica delle collaborazioni che Michelotti ha saputo sviluppare, dal Giappone agli Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Francia, Svizzera e, naturalmente, con i principali carrozzieri in Italia, primo fra tutti Vignale. Una rete di relazioni che ha sempre visto Torino come punto nevralgico, rafforzando il ruolo del capoluogo piemontese nell’industria mondiale dell’automobile.
A differenza di altri designer, che sono cresciuti e hanno creato i loro capolavori all’interno dei centri stile di grandi case automobilistiche, o di rinomati carrozzieri come Pininfarina e Bertone, Giovanni Michelotti si è affermato come stilista indipendente. La sua matita instancabile ha prodotto migliaia di disegni, riconoscibili per il dinamismo che caratterizza le vetture. Ancora sulla carta sembrano già prendere vita e correre per le strade, ricche di dettagli che enfatizzano linee eleganti ed essenziali. Uno stile che distingue ancora oggi le automobili più prestigiose a livello internazionale, una firma che conferisce valore alle auto d’epoca da lui realizzate.
Le vetture spaziano dai prototipi alle grandi serie, dalle automobili disegnate per i prestigiosi carrozzieri di marchi celebri, alle auto prodotte in decine di migliaia di pezzi, accanto ad una originale “spiaggetta” e ad una concept car elettrica del 1974. I disegni di Giovanni Michelotti sono oggi conservati dal figlio Edgardo, che ne ha ricostruito gli sviluppi, le connessioni, le influenze sui modelli successivi. In mostra ne sono esposti circa un centinaio, una selezione di inedita entità per il MAUTO, tanto da rendere “Michelotti World” una testimonianza, unica e tangibile, di cosa significava negli anni ’50 e ’60 svolgere quel mestiere che oggi comunemente definiamo “designer di automobili”.