“Non possiamo diventare il bancomat dell’azienda”. E’ questa la motivazione che ha spinto i lavoratori della Dussmann, ditta titolare dell’appalto di sanificazione e logistica degli ospedali della Città della Salute.
L’accusa mossa dai lavoratori alla Dussmann è di non aver restituito loro le ore previste dai permessi personali e di non aver retribuito con una maggiorazione le ore di straordinarie: “Il denaro viene sostituito con l’istituzione di una banca ore” spiegano dal presidio delle Molinette, indetto dai sindacati Cgil, Cisl Fisascat e Uiltratrasporti.
“L’azienda sta tenendo una posizione incomprensibile, solo per risparmiare sulla pelle dei propri dipendenti nonostante la disdetta da parte sindacale dell’accordo sottoscritto nel 2017 che introduceva il sistema di compensazione delle ore lavorate, Dussmann continua ad applicarlo in maniera unilaterale, non retribuendo gli straordinari e i permessi” affermano.
Tra i problemi sollevati, inoltre, la diminuzione dei dipendenti che ha portato ad aumentare la mole di lavoro dei lavoratori la cui busta paga “è rimasta leggera”. “In questi quattro anni i dipendenti della Dussmann hanno sostenuto enormi sacrifici. Durante la pandemia, l’intera comunità nazionale ha riconosciuto l’importanza del loro lavoro: solo la Dussmann, con il suo atteggiamento, non gliene riconosce il merito e la retribuzione” attaccano i sindacati.