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Economia e lavoro | 19 gennaio 2022, 07:10

Italvolt, nuovi passi avanti per la gigafactory di Scarmagno: il semaforo verde entro il 2022

Consegnato il progetto di massima della fabbrica di batterie alle porte di Ivrea. Se arriveranno le autorizzazioni necessarie, l'impianto potrebbe aprire nel 2024

Passi avanti nell'iter burocratico per la nascita della gigafactory di Italvolt a Scarmagno

Passi avanti nell'iter burocratico per la nascita della gigafactory di Italvolt a Scarmagno

Il progetto di gigafactory a Scarmagno prende forma. Pochi giorni prima di Natale, infatti, i vertici di Italvolt hanno consegnato uno studio di massima del progetto che porterà alla nascita della fabbrica di batterie per auto ed è scattato il conto alla rovescia per l'iter burocratico di valutazione.

Verso una nuova corsa all'oro

La palla adesso è nelle mani del Suap (Sportello unico per le attività produttive) di Ivrea, che ha fissato la convocazione della conferenza di servizi preliminare per l’esame dello studio di massima: la data da segnare sul calendario per il rilascio dei pareri di competenza è quella del 24 gennaio. Sarà questo il primo step per dare semaforo verde alla costruzione dell’impianto per la produzione di batterie per veicoli elettrici, nello stesso territorio in cui - nei decenni scorsi - ha preso avvio la corsa all'oro dell'informatica grazie a Olivetti

La fabbrica potrebbe aprire nel 2024

Ci sono voluti circa 6 mesi di ragionamenti e di dialogo con le istituzioni (Città Metropolitana Torino, Regione Piemonte, Sportello Unico per le attività produttive di Ivrea, Scarmagno, Romano Canavese e Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino), ma se le cose andranno avanti senza intoppi la fine del 2022 dovrebbe portare con sé anche la conclusione del processo di autorizzazioni. Entro due anni, poi (quindi per il 2024) si potrebbe assistere all’apertura della gigafactory fondata da Lars Carlstrom.

"Voglio ringraziare le istituzioni politiche locali della collaborazione offerta in questi mesi - ha detto Calstrom -. L'area dismessa ha un ampio potenziale che possiamo restituire di nuovo al contesto locale, offrendo posti di lavoro e riqualificazione dell'ambiente”. 

Consolazione per Torino e provincia

L'avvio dell'attività della gigafactory, se tutto andrà secondo le previsioni, potrebbe così almeno in parte consolare il territorio torinese nel suo insieme dopo la grande delusione legata al mondo Stellantis. Erano infatti molte le speranze che il Gruppo nato dalla fusione tra Fca e Peugeot portasse a Torino la sua fabbrica di batterie (in particolare a Mirafiori), ma la doccia fredda è arrivata con l'ufficialità della scelta di Termoli.

Massimiliano Sciullo

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