“Domani manifestiamo per l’esame di maturità, non possono chiederci di sostenere degli iscritti quando negli ultimi anni non ci siamo mai esercitati in classe”. Così Rossella Cutaia, rappresentante del Liceo delle Scienze umane Regina Margherita della sezione di corso Caduti sul lavoro, che nel pomeriggio in piazza Castello, insieme a una quindicina di altri rappresentanti, ha incontrato i giornalisti per spiegare le motivazioni della manifestazione degli studenti di domattina.
"Mai simulato compiti scritti"
“A causa della pandemia - aggiunge - non abbiamo simulato compiti scritti, abbiamo paura di prendere voti basso e questo potrebbe pregiudicare il nostro percorso universitario”. In una nota gli studenti scrivono: “Non accettiamo che la maturità cambi a metà di ogni anno scolastico. Non accettiamo le proposte di chi vorrebbe un esame “punitivo” e controproducente, in particolare a seguito di due anni di pandemia. Di un esame che, come parte conclusiva di un percorso formativo, dovrebbe invece concentrarsi sulla valutazione delle competenze acquisite e dell’andamento complessivo di tale percorso".
"Si ignora totalmente l'attualità"
"Non accettiamo un sistema di apprendimento puramente nozionistico, basato su programmi prolissi e desueti, che ignorano l’attualità e la interdisciplinarità”, conclude la nota degli studenti.