L'Utim, L'Unione per la tutela dei diritti delle persone non mentalmente autosufficienti, denuncia come la direzione Sanità della Regione Piemonte abbia segnalato evidenti non conformità nel Regolamento della Rsa "San Matteo” di Nichelino, appartenente al gruppo Gheron.
La comunicazione, datata 17 febbraio 2022, conferma in buona sostanza che non è possibile prevedere la figura “generica del “fideiussore” o di un “terzo” (…), in genere il familiare che si assuma la responsabilità in caso di non pagamento della retta, in quanto, come prevede la normativa, per il ricoverato in regime convenzionale con il Servizio sanitario nazionale che non abbia sufficiente reddito, “dovrà subentrare l’Ente Gestore delle funzioni socio assistenziali (Comune o Consorzio) e non “fideiussori” o “terzi” di qualunque genere”.
La Regione, altresì, conferma l’illegittimità di esigere all’inserimento del paziente in convenzione la firma di “contratti di ospitalità”, sotto qualsivoglia forma e/o denominazione, volti a “modificare, contraddire e/o eludere la disciplina dettata dalla Regione Piemonte in tema di rapporto in convenzione, in piena continuità con quanto rilevato dalla Giurisprudenza”.
"Altre questioni toccano poi alcuni servizi che sono già ricompresi nella retta prevista dalla Regione e pertanto non devono essere considerati “aggiuntivi” e dunque messi a pagamento, nonché interessi su eventuali ritardi di pagamento il cui ammontare non è corretto", prosegue la nota di Utim, che fa notare come l'Associazione avesse segnalato "varie irregolarità che risalivano già 2019".
Pertanto, conclude la lettera dell'Associazione per la tutela dei diritti delle persone non mentalmente autosufficienti "ribadiamo alle Autorità competenti – in primis Asl To5 e Commissione di vigilanza – di svolgere con maggior frequenza e profondità le verifiche alle strutture socio-sanitarie presenti nel Distretto, a tutela delle persone malate e/o con disabilità non autosufficienti ivi ricoverate".