Lo studio di fattibilità Ri-abitare Venaria: una strategia reale per un nuovo benessere abitativo, realizzato dalla Città di Venaria Reale con il supporto di Fondazione Fitzcarraldo e di Sinloc - Sistema Iniziative Locali S.p.A., nasce grazie alla partecipazione al Bando Prospettive Urbane. Studi di fattibilità per la rigenerazione urbana, promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.
"Siamo consapevoli che le pubbliche amministrazioni si trovano ad affrontare nuove sfide, che richiedono la messa in atto di processi e progetti di ampio respiro e di lunga durata - afferma il Sindaco Fabio Giulivi - Lo studio che presentiamo oggi mette in luce le potenzialità della nostra città, a partire dall'analisi del contesto territoriale e socio-economico, delle risorse urbane, culturali, turistiche, commerciali e immobiliari, dei possibili sviluppi volti a rendere Venaria sempre più interessante anche per l'attrazione di nuovi residenti".
Si tratta di un programma di rigenerazione urbana che prevede un insieme organico di azioni finalizzate al miglioramento e ampliamento dell'offerta di servizi per l'abitare e per il vivere la Città di Venaria Reale. In linea con le finalità del Bando Prospettive urbane, che si ispira agli obiettivi di sviluppo sostenibile espressi dall'ONU con l'Agenda 2030, lo studio prospetta un programma di ampio respiro volto a valorizzare, curare e riqualificare il tessuto urbano, oltre che ad attivare un ampio partenariato cittadino e risorse provenienti da diverse fonti di finanziamento.
"Per la Fondazione Compagnia di San Paolo la rigenerazione urbana rappresenta una dimensione chiave per favorire i processi di inclusione sociale, promuovendo progetti che rappresentano un’opportunità di trasformazione del territorio secondo principi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica – dichiara Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo - In linea con questi principi, il Bando Prospettive urbane è stato pensato e sviluppato per moltiplicare l’impatto delle risorse attivabili, ottenendo effetti positivi e a lungo termine per i territori, attraverso programmi integrati e coordinati. Ri-abitare Venaria: una strategia reale per un nuovo benessere abitativo è un esempio concreto di approccio strategico e rappresenta una interessante opportunità di partnership tra pubblico e privato".
L'analisi dei beni presenti sul territorio, in particolare nel centro storico, ha rilevato una serie di edifici di grande valore, ipotizzando nuove potenziali funzioni che da una parte permetterebbero una riqualificazione degli stessi e del tessuto urbano in cui sono inseriti, dall'altro offrirebbero nuove soluzioni abitative, anche con valenza culturale, sociale, pubblica o semi-pubblica.
"Questo studio risponde alla volontà di promuovere una progettazione partecipata all'interno di un percorso di rigenerazione urbana diffusa - afferma Marta Santolin, assessore alla Cultura della Città di Venaria - declinata in diversi ambiti di interesse comunale, tutti volti a migliorare la qualità della vita dei cittadini, non solo attraverso interventi urbanistici, ma anche con la messa in atto di azioni di innovazione culturale e sociale tese a individuare e percorrere possibili strade di co-progettazione delle azioni immateriali e dei progetti di valorizzazione dei territori".
Spiega Giuseppe Di Bella, assessore ai Lavori Pubblici, Patrimonio e Urbanistica della Città di Venaria: "Nel dettaglio sono sette le realtà analizzate, dalla ex Caserma Beleno alla ex Caserma Gamerra e alla Corte Pagliere, dal Condominio Esedra all'Infermeria Quadrupedi, dall'Ex Caserma dei Carabinieri all'ex Cinema Dante. La prospettiva delineata è quella dello sviluppo di un processo partecipativo che porti, in linea con gli obiettivi strategici dell'amministrazione, al recupero del patrimonio immobiliare dismesso e all'individuazione di nuove opportunità e destinazioni d'uso".
La scommessa e l'auspicio del programma illustrato nello studio di fattibilità è che si inneschi una strategia d'insieme, un processo virtuoso che permetta da un lato a ciascuno dei "contenitori" individuati di avere una nuova vita, dall'altro di esprimere il grande potenziale di sviluppo complessivo del territorio, che possa attrarre funzioni, investimenti, attività culturali, commerciali, artigianali, sociali, sempre nell'ottica di un miglioramento della qualità della vita dei cittadini.