“Non ricordate solo la morte, ma approfondite lo studio su chi era Giovanni Falcone. Non era solo un magistrato antimafia, ma un uomo che amava le istituzioni democratiche del nostro Paese”: così Maria Falcone, sorella del magistrato palermitano ospite del nell’Arena Bookstore nella prima giornata di apertura del Salone del Libro 2022 a trent’anni dall’attentato che le cambiò la vita.
L'impegno per lo stato
La professoressa e scrittrice ha ricordato come Falcone anche nei suoi ultimi giorni, proprio prima di quel tragico 23 maggio 1992 quando perse la vita nella strage di Capaci insieme alla moglie Francesca Morbillo e alla sua scorta, era concentrato sulla salvaguardia dello Stato. “Il 9 maggio, l’ultima volta che l’ho visto, mi disse: bisogna far presto per salvare la democrazia nel nostro Paese, ecco questo questo era Giovanni”.
Da sempre impegnata nella diffusione di questo messaggio nelle scuole e tra i giovani, Maria Falcone ha ricordato l’importanza di una lotta omogenea diffusa su tutto lo Stivale: “Vedere l’unione del nord e del sud nella lotta alla mafia, questo è il regalo più bello”.
Beni confiscati: "Occorre qualche aggiustamento sulla burocrazia"
Mentre sulla questione dei bene confiscati ammette: “Anche io io ho un bene confiscato come sede della Fondazione, ci dovrebbe essere qualche aggiustamento, perché purtroppo con la burocrazia le cose non vanno sempre nel giusto verso”.