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Economia e lavoro | 06 luglio 2022, 14:59

Amarossa sfida il mercato con scarpe ecosostenibili e vegane

Un giovane brand nato in provincia di Venezia meno di un anno fa, eppure è già riuscito ad attirare l’attenzione su di sé

Amarossa sfida il mercato con scarpe ecosostenibili e vegane

Amarossa è un giovane brand nato in provincia di Venezia meno di un anno fa, eppure è già riuscito ad attirare l’attenzione su di sé, per via del guanto di sfida lanciato apertamente al mondo del fast-fashion.

Nel panorama calzaturiero, infatti, dove vengono prodotte circa 20 milioni di scarpe di cui solo il 5% viene riciclato, Amarossa è la prima e unica azienda italiana a proporre un prodotto 100% riciclabile, abbracciando un’ottica slow-fashion che fa della consapevolezza nell’utilizzo delle risorse un elemento distintivo e un valore a cui ispirarsi.

L’obiettivo di questa azienda è quello di non lasciarsi guidare dalle ultime tendenze ma puntare a essere un marchio capace di avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla società, senza perdere appeal. Come? Grazie a una collezione di comodissime slip on a impatto zero, autentiche scarpe ecosostenibili, vegane, riciclabili, compostabili e biodegradabili, realizzate nel pieno rispetto del pianeta.

I veri appassionati di moda sostenibile ne avranno già sentito parlare, poiché è uscita da poco la nuova Capsule Collection Infinite Loop, una collezione realizzata in collaborazione con FiloBlu - società di consulenza strategica on e offline - e composta da 100 modelli unici, in edizione limitata e con un’altra caratteristica davvero esclusiva. Ognuna di queste 100 scarpe ecosostenibili, infatti, possiede anche un proprio corrispettivo virtuale, una copia uguale in tutto e per tutto sotto forma di NFT (Non Fungible Token) da far indossare a un avatar all’interno di Decentraland, un mondo interattivo appartenente al Metaverso. Acquistando una calzatura fisica della Capsule, Amarossa regala la versione digitale della scarpa. Un bel modo per farsi conoscere, questo è certo.

Scarpe Vegan Amarossa: la scelta sostenibile in un settore insostenibile

La Fashion Revolution di Amarossa vuole essere il primo passo per la presa di coscienza di ciò che significa acquistare un capo d'abbigliamento, verso un futuro più etico e sostenibile per l'industria della moda, al 2° posto nella lista delle industrie più inquinanti al mondo.

Scegliere di acquistare una scarpa ecosostenibile può essere il primo passo per creare il mondo che vogliamo: ognuno di noi ha il potere di cambiare le cose per il meglio e ogni momento è buono per iniziare a farlo.

Ma siamo sicuri di sapere veramente come riconoscere una scarpa vegana? Amarossa lo spiega in tre semplici punti, partendo dal presupposto (o dalla speranza) che chi acquista moda vegana abbia un’etica che include anche la tutela dell’ambiente:

  1. Vegano non è sinonimo di sostenibile: se acquisti una scarpa vegana, assicurati che sia priva tanto di materiali animali, quanto di materiali sintetici;
  2. I brand che producono scarpe davvero vegan sono anche quelli che rendono fruibili e trasparenti i processi di produzione del prodotto;
  3. I materiali che rientrano nella dicitura “vegan” sono sempre di più: le ultime e più innovative sono il TENCEL® - ricavato dal legno - e il Piñatex® - derivato degli scarti dell’ananas.

In generale, il consiglio del brand veneto è quello di andare oltre all’etichetta, facendo molta attenzione alle aziende che fanno greenwashing con campagne pubblicitarie illegali. La sua filosofia si basa su un concetto semplice ma per niente banale: non possiamo evitare di trascorrere un solo giorno senza avere un impatto sul mondo intorno a noi; non servono azioni grandiose ed eroiche per partecipare al cambiamento, ma piccoli gesti che - se moltiplicati per milioni di persone - possono trasformare il mondo.

Semplice, no?

Sostenibilità significa (anche) trasparenza

È solo con la trasparenza sui processi produttivi che è davvero possibile definire un articolo, come una scarpa, “ecosostenibile”. Solo in questo modo possiamo sapere la percentuale di massa riciclata al suo interno, quali certificazioni hanno i materiali di cui è composto, quali tecnologie vengono utilizzate.

Amarossa lo sa bene. Ecco perché si avvale della Blockchain, una tecnologia discreta e silenziosa che permette di conoscere ogni fase della vita delle sue calzature: dalla produzione alla vendita, fino all'avvenuto riciclo del 100% dei materiali con cui è stata realizzata. Una sorta di registro digitale, le cui voci sono raggruppate in "blocchi" concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall'uso della crittografia.

Tutte le scarpe ecosostenibili Amarossa sono dotate di 2 etichette RFID: una sorta di numero di telaio che le identifica. Queste etichette passano su antenne che certificano 30 tipologie di lavorazioni. In questo modo il brand è in grado di fornire al cliente:

●     il lotto di materiale di cui è fatta la scarpa;

●     quando e da chi vengono fatte le lavorazioni;

●     i controlli effettuati (taglio, cucitura, assemblaggio, controllo, scatolatura).

Ad ogni etichetta RFID viene associata, inoltre, un’etichetta NFC che è leggibile da ogni cellulare, semplicemente avvicinandolo alla suola. Alla lettura di questo NFC, automaticamente si apre una pagina web, dove compaiono tutti i dati della scarpa e dove il brand Amarossa può inserire qualunque informazione.

Ricordate il Metaverso di cui parlavamo poche righe più su? La Blockchain è proprio la porta di accesso a quel mondo. Una volta acquistate un paio di Amarossa, infatti, vengono inviate per mail le scarpe utilizzabili anche nel Metaverso, ossia la loro versione virtuale. Più esattamente, viene inviato un codice di proprietà digitale: un NFT. L’NFT -  Non Fungible Token - rappresenta la prova digitale del possesso di una scarpa Amarossa. E grazie alla Blockchain, questa prova è registrata in modo sicuro: solo chi possiede l'NFT, infatti, può far indossare le scarpe al proprio Avatar all'interno del Metaverso.

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