Dare una prospettiva di futuro ai carcerati, per consentirgli di rifarsi una vita una volta scontata la pena. E’ questo il senso del progetto contro la disoccupazione dedicato a persone sottoposte a misure restrittive delle libertà personale, che mira a reintrodurre alla vita quei detenuti senza lavoro, offrendogliene uno.
18 detenuti impiegati in uffici e biblioteche
Il progetto permetterà a 18 detenuti del carcere Lorusso e Cutugno e della casa circondariale minorile Ferrante Aporti di Torino di essere impiegati in uffici comunali e biblioteche. Sarà il Comune di Torino a garantire loro un’indennità pari a 25,60 euro al giorno, per un massimo di 25 ore settimanali.
I disoccupati potranno così mettere da parte qualcosa, ma soprattutto imparare un mestiere e ricominciare a reinserirsi nella società. L’obiettivo - come si legge nella delibera approvata dalla Giunta Lo Russo - è “il recupero sociale di persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale attraverso l’inclusione in percorsi di reinserimento che siano riconosciuti come socialmente utili, per favorire l’opportunità di esperienze sociali accanto alla possibilità di accrescere competenze e conoscenze capaci di migliorare la posizione dei partecipanti sul mercato del lavoro”.
I costi coperti per metà da fondi regionali
Il costo totale del progetto (diviso in realtà in due filoni) è di 162.942 euro per il 2022 e il 2023, di cui 86.374 coperti da fondi regionali e i restanti da fondi di spesa corrente del Comune stesso. I carcerati disoccupati lavoreranno in attività comunali, come il servizio biblioteche e il servizio economato.