Quattordici fotografi e 200 scatti per la nuova mostra a Palazzo Chiablese che racconta i problemi dell’attualità nel mondo e gli obiettivi da raggiungere secondo l’agenda ONU 2030.
Dallo scioglimento dei ghiacci, alla mancanza di risorse in Africa, il problema dell’emancipazione femminile, ma anche gli effetti della pandemia, i profughi siriani prima è quello ucraini poi. Sono alcuni dei tempi che affronta la mostra aperta fino al 19 febbraio.
"È una mostra nata all’indomani della prima fase della pandemia - spiega la direttrice Enrica Pagella - la speranza dopo il Covid era che un problema così grande potesse sviluppare solidarietà tra popolo, ma dopo la pandemia è arrivata la guerra. La mostra si è quindi evoluta ed è stata aggiornata sugli eventi più recenti".
"Una mostra che ha una dimensione di utopia, forse gli obiettivi indicati sono difficili da raggiungere. Per noi deve essere una visione l’agenda. È improntate avere comunque un terreno comune in cui indirizzare le nostre energie".
I musei reali continuano un percorso sull’attualità iniziato già qualche anno fa con la mostra realizzata nei Giardini con Lavazza: "È un modo per aggiornare noi stessi. Anche nelle possibilità di interpretazione attraverso le immagini che conserviamo in Museo per imparare a leggerle un po’ come leggiamo le foto di questa mostra che ci parlano di problemi della vita di tutti i giorni".
Gli scatti sono dei fotografi professionisti, fotoreporter, artisti, tra cui alcuni vincitori di prestigiosi premi come il World Press Photo, e altri che collaborano con prestigiose riviste quali The New York Times, National Geographic, Le Monde, El Pais: Alessandro Albert, Dario Bosio, Fabio Bucciarelli, Francesca Cirilli, Alessandro de Bellis, Pino Dell’Aquila, Nicole Depaoli, Luca Farinet, Luigi Gariglio, Antonio La Grotta, Matteo Montenegri, Vittorio Mortarotti, Enzo Obiso e Paolo Verzone.
Immagini che si intrecciano ai dati di diverse organizzazioni OMS,FAO, UNICEF e che amplificano così il messaggio visivo sulle criticità del pianeta: 13 milioni gli ettari di foreste bruciate, 736 milioni le persone che vivono in povertà, 15 milioni i morti per Covid, 2 miliardi le persone colpite dalla mancanza di acqua.
A curare la mostra Bruna Biamino che ha personalmente selezionato gli autori degli scatti: "È una mostra che racconta lo stato delle cose. Ma è anche un omaggio alla fotografia e agli stessi fotografi per invitarli a continuare con il loro prezioso lavoro".