Fu base logistica del generale Nicolas de Catinat: da lì partì la sanguinosa offensiva dei soldati francesi del 1690, passata alla storia come l’eccidio di Cavour. Ora, Cascina Ochetti, a Villafranca Piemonte, in frazione San Luca, è nelle vetrine delle agenzie immobiliari, in cerca di un nuovo destino. Di trecento metri quadri, ‘La proprietà risulta essere polivalente in quanto vi sarebbe la possibilità di acquistarla sia come soluzione unifamiliare/plurifamiliare sia per aprire un’attività alberghiera’, si legge sull’annuncio di vendita.
“Nel 1990, durante la commemorazione dei 300 anni dall’eccidio, proprio dalla Cascina vennero lanciati dei segnali luminosi, che permisero a tutti noi che eravamo saliti in cima alla Rocca per l’occasione, di individuare il punto esatto da dove era partito l’attacco del generale Catinat” racconta Franca Fornasa che è la responsabile del gruppo di ricerca storica della Procavour, associazione che all’edificio, e alla sua storia, ha dedicato una pagina del proprio sito web.
La cascina fortificata ha origine medievale e comprende, al piano terra, una piccola cappella dedicata a San Giacomo, con quadri e affreschi. Una scala interna porta alla torre che sovrasta la pianura circostante. Le vicende belliche in cui è stata coinvolta sono testimoniate da una feritoia e un deposito per munizioni.
“Da ragazzina quella casa l’ho girata in lungo e in largo. In particolare mi piaceva salire nella torre campanaria nelle giornate di vento: il panorama che si gode da lassù sull’arco alpino è fantastico” racconta Ausilia Angelino, proprietaria assieme allo zio – Elio Martini – dell’immobile.
“L’aveva acquistato il mio bisnonno, Stefano Martini, dal geometra Perassi, e si diceva che fosse stata precedentemente dell’abate Perulia – ricostruisce Angelino –. Ma uno stemma nella cappella fa risalire la proprietà ai conti Barbaroux”.
Oggi in vendita a 145.000 euro, in passato è stata usata come magazzino agricolo, oltre che abitazione. “Fino al 2020 mio zio è stato lì, poi, pur avendola messa in vendita, continuiamo ad andarci per fare piccoli lavori e tenerla in buone condizioni – continua –. Ci siamo molto affezionati, e speriamo di trovare un acquirente che sappia apprezzare un immobile ricco di storia”.