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Cronaca | 02 marzo 2023, 16:16

Embraco, domani mattina nuova udienza del processo. Si decide sulla richiesta di patteggiamento

Alle 10 il procedimento che vede alla sbarra i vertici di Ventures che avrebbero dovuto reindustrializzare lo stabilimento di Riva di Chieri

Manifestazione di lavoratori Embraco a Roma

Domani mattina nuova udienza per il processo Embraco

Aula 36, ore 10: è fissata per domani mattina la seconda udienza del processo Embraco, che vede alla sbarra i vertici di Ventures srl, ovvero coloro che avrebbero dovuto rilanciare lo stabilimento produttivo di Riva di Chieri che, per decenni, aveva costruito compressori per frigorifero.

Una vicenda che ha visto coinvolti circa 400 lavoratori, inseriti all'interno di una vertenza infinita passata per momenti di protesta, di grandi speranze e infine di illusioni. Nonostante le risorse che la Whirlpool, lasciando la fabbrica, aveva destinato al processo di reindustrializzazione.

La prima udienza (quella preliminare) si era conclusa con una richiesta di patteggiamento con pena fissata a 3 anni, da parte degli avvocati difensori. L'accusa per i loro assistiti è di bancarotta, con l'attenzione degli inquirenti su parte di quel fondo che Whirlpool aveva lasciato proprio per favorire la ripartenza della fabbrica.

Gli imputati non erano presenti in occasione della prima udienza, lo scorso 20 gennaio. C'erano gli avvocati di Fiom e Uilm, che si sono costituiti parte civile e quelli dei lavoratori. E a nessuno di loro, l'ipotesi patteggiamento è piaciuta. "Un patteggiamento a tre anni - ha detto Ugo Bolognesi, responsabile per Fiom Torino per la vicenda Embraco - escluderebbe il risarcimento agli operai. Ma qui non si tratta solo di un risarcimento economico, comunque importante: si tratta della dignità delle persone che hanno dovuto subire la vicenda in questi anni. Inoltre si andrebbe a creare un precedente pericoloso". "Rimaniamo increduli di fronte all'ipotesi che, per una vicenda come quella della ex Embraco, la Procura di Torino possa accettare il patteggiamento a 3 anni proposto dai legali che difendono gli imputati", aveva aggiunto Vito Benevento, della segreteria Uilm Torino.

Massimiliano Sciullo

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