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Attualità | 06 marzo 2023, 15:35

"Salviamo il parco della Pellerina". il comitato dice no alla bonifica dell'area per costruire il nuovo Maria Vittoria

Presentata al Comune una proposta di delibera di iniziativa popolare

foto di archivio

"Salviamo il parco della Pellerina". il comitato dice no alla bonifica dell'area per costruire nuovo Maria Vittoria

Il Comitato Salviamo la Pellerina ha deciso di presentare al Comune di Torino una proposta di delibera di iniziativa popolare per dire no alla bonifica dell'area per costruire nuovo Maria Vittoria.

"L’area della Pellerina era ritenuta finora dall’Amministrazione Comunale di Torino un habitat da proteggere e preservare, un ecosistema di fondamentale importanza per l’ambiente, il clima e la qualità della nostra vita grazie al suo ricchissimo patrimonio arboreo, a una flora estremamente specializzata e sensibile ai cambiamenti ambientali e alla presenza di molte specie di mammiferi, uccelli e anfibi", sottolinea il Comitato. "Ora invece il Comune di Torino rinnega impegni e promesse di non consumare più il suolo urbano: d’accordo con la Regione progetta di cementificare oltre 50.000 metri quadrati dell’area giostre della Pellerina per costruire il nuovo Ospedale Maria Vittoria le cui dimensioni richiedono però altro spazio, recuperato distruggendo una parte del Parco".

"Come se non bastasse, Regione e Comune intendono destinare l’area Thyssen lì di fronte a un impianto di produzione di idrogeno liquido.  Come è noto l'idrogeno è altamente infiammabile e le perdite generano un grave rischio di incendio e di esplosione. Produrlo vicino a un ospedale e in mezzo alle case è irresponsabile! E che dire del consumo idrico?  per produrre 1 kg di idrogeno da elettrolisi occorrono circa 9 litri di acqua, quindi per ottenere una tonnellata di H2 si devono consumare ben 9.000 litri. Il governo italiano prevede di produrre 700mila tonnellate di idrogeno/anno entro il 2030, per le quali servono circa 6,3 milioni di metri cubi di acqua… siccità permettendo", viene rimarcato dal comitato.

"I promotori della delibera di iniziativa popolare ritengono che i loro rappresentanti in Consiglio comunale stiano per compiere gravi errori dannosi per il futuro della nostra Città, e chiederanno ad almeno 1500 cittadini/e torinesi di sottoscriverla per obbligare i consiglieri/e comunali ad esprimersi non a parole ma con un voto limpido e vincolante sulla proposta di modifica del vigente Piano Regolatore della Città che stabilisca:

*   l’inedificabilità assoluta del Parco della Pellerina

*   la bonifica dell’area Thyssen, da restituire alla città in risarcimento anche morale della

     tragedia del 6 dicembre 2007, sulla quale insediare il nuovo Ospedale Maria Vittoria".

"Bonifica che la legge europea e nazionale pone a carico della proprietà “chi inquina paga” ma che il Comune di Torino – a 16 anni dal disastro del 2007 - non ha fatto ancora rispettare. Anzi, proprio il 13 gennaio di quest’anno ha concesso una nuova proroga di sei mesi per la messa in sicurezza di emergenza (MISE) della contaminazione in falda idrica da Cromo VI", conclude il comitato. "No al cemento sull’area giostre della Pellerina: è uno spazio sterrato = terreno non rivestito da pavimentazione = suolo naturale".

"Abbiamo finalmente ricevuto dalla Giunta lo studio relativamente al nuovo ospedale di Torino nord. L'indagine avrebbe portato all'individuazione della Pellerina come sito idoneo alla realizzazione della struttura che dovrà sostituire il Maria Vittorio. L’area si estende per circa 59 000 mq ed è destinata dal P R G a Servizi Pubblici, pertanto non sarebbe necessario apportare modifiche quantitative all’indice urbanistico di edificabilità. Sussistono però dei vincoli edificatori quali la fascia di rispetto stradale e la fascia di rispetto elettrodotti", dichiara la consigliera regionale di Unione Popolare Francesca Frediani. "Scorrendo la documentazione, appare piuttosto evidente che la scelta sia stata indirizzata, in particolar modo da parte dell'Assessorato all'Urbanistica del Comune di Torino, nella direzione della Pellerina attraverso l'attribuzione di un peso differente ai punteggi assegnati nel confronto tra le varie aree".

"Ed allora una struttura con una impronta a terra di 20.000 mq, per uno sviluppo verticale di ben 7 piani darà il benvenuto nella città dove destra e sinistra sanno come stringersi la mano, ma sicuramente non nell'interesse dei cittadini", conclude Frediani.

comunicato stampa

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