Una lettera aperta per rilanciare un dialogo che non decolla. E' quella che hanno scritto i rappresentanti della Cgil torinese, in particolare Alfonso Provenzano per Filctem Cgil Torino, Lorena Cardone per Filcams Cgil Torino eMarco Prina per la CDL Cgil Moncalieri Zona Sud. L'indirizzo del destinatario è quello di Dario Gallina, non un personaggio qualunque, ma volto di spicco nel mondo dell'economia torinese. Oltre a essere stato il presidente dell'Unione Industriali di Torino, infatti, ora è il numero uno della Camera di Commercio cittadina. I riflettori, però, sono in questo caso rivolti verso l'azienda di famiglia, la "Dott. Gallina", appunto, che ha il suo quartier generale a La Loggia. E in particolare, l'attenione dei rappresentanti dei lavoratori riguarda gli straordinari richiesti ai dipendenti.
"Scriviamo questa lettera aperta alla Camera di Commercio di Torino per mettervi al corrente della situazione lavorativa, dei rapporti Sindacali e con i lavoratori dipendenti dell’azienda del presidente della Camera di commercio di Torino, il Dott. Dario Gallina - esordisce il documento -. Abbiamo affrontato più e più volte con il Dott. Gallina il tema del lavoro straordinario, da effettuarsi durante i festivi, i sabati e le domeniche e in qualche occasione anche con discussioni sui cicli continui (21 turni), e, inesorabilmente, abbiamo preso atto della mancanza di volontà da parte dell’azienda di arrivare a soluzioni condivise".
Volumi, fatturati, ma anche "spine"
A differenza di altri casi, però, qui il lavoro e le commesse non mancano. Anzi, a detta degli stessi sindacati, la “Dott.Gallina srl”, azienda di vendita all'ingrosso di materiali da costruzione, "è una azienda sana con volumi produttivi e fatturati molto importanti che opera nel settore delle coperture edilizie e dell’automotive". Ma ci sono spine. "Non è un fulgido esempio di presidio produttivo salubre e attento ai bisogni dei suoi collaboratori e dipendenti - dicono i sindacati -. Non vorremmo essere fraintesi, la qualità dei prodotti sul mercato in cui opera non teme concorrenza ed è una azienda che durante la pandemia non si è mai fermata, oltre al fatto che sta continuando ad assumere personale, ma sul piano delle relazioni e dei rapporti con i propri dipendenti le cose non vanno di pari passo con l’immagine che dà di se stessa, ovvero di una azienda proiettata al futuro in modo progressista, avanzata ed innovativa nelle relazioni interne e sindacali".
Il tema della sicurezza
"Queste sono questioni che da tempo solleviamo nei tavoli sindacali e che non vengono percepite dalla Proprietà come meritevoli di attenzione e, con l’archiviazione di tali temi, l’azienda si qualifica per quello che in realtà è. La questione più spinosa e preoccupante, che più volte abbiamo rappresentato alla Direzione aziendale, è quella sulla sicurezza e, proprio per la scarsa attenzione che le nostre richieste ricevono, la situazione diventa ogni giorno più pericolosa". E la lettera elenca precari e dipendenti di cooperative che operano in presenza di mezzi pesanti, carrelli elevatori giganteschi e spazi in cui "le regole su come operare per ridurre i rischi di collisione con i lavoratori a piedi difficilmente possono essere attuate".
Rapporti difficili con le rsu
Questioni igieniche, ma anche ambientali. "Un altro aspetto caratteristico della Dott. Gallina è il clima di terrore che viene usato come strumento di persuasione nei confronti dei dipendenti per piegarli alla volontà aziendale, garantendosi per vie brevi la pace sociale, disconoscendo il ruolo di rappresentanza e di negoziazione della RSU. Non è un caso che tutte le volte che si necessita di una maggiore prestazione lavorativa, la direzione finga di negoziare rispetto alle richieste della RSU per poi procedere unilateralmente con la costruzione di turni lavorativi aggiuntivi al sabato, alla domenica e nei festivi; operazione che si assicurano sempre con il metodo coercitivo".
Il tema delle festività
Una nuova frizione è arrivata in occasione dell'organizzazione del lavoro per i recenti ponti del periodo. "Anche quest’anno la richiesta di lavoro straordinario per il 25 aprile, il 1 maggio, il 2 giugno e le domeniche è stata fatta alla RSU. I lavoratori hanno bocciato la richiesta aziendale in assemblea e l’azienda, usando il Contratto Nazionale come uno strumento contundente sulla testa del personale, ha chiesto l’attivazione del ciclo continuo dei 21 turni. Dopodiché, noi ci siamo seduti al tavolo della negoziazione e in maniera del tutto legittima abbiamo chiesto di concordare il calendario annuo, individuando le giornate di lavoro e quelle di riposo, ed ovviamente abbiamo chiesto di mantenere la festività del 25 aprile non lavorativa, a fronte del fatto che, come dicevamo in premessa, i cicli continui sono uno strumento da utilizzarsi per produrre in continuità tutto l’anno e non come alternativa allo straordinario. La risposta è stata la solita: “Procediamo senza accordo e comandiamo le persone che dovranno lavorare il 25 Aprile”, abbandonando il tavolo sindacale".
Lo scoglio del 25 aprile
"Durante la trattativa - concludono i sindacati - il Presidente della Camera di commercio di Torino ci ha chiesto se il mantenimento della festività del 25 Aprile fosse una posizione ideologica. La risposta è stata “SI”, senza nessuna vergogna, e rivendicandone la sacralità, ancor più in questo momento di forte revisionismo della storia e del significato di quella data, che celebra la Liberazione dal nazifascismo. Il 25 Aprile assume oggi un valore ancora più forte per la nostra Repubblica e noi ci sentiamo italiani fieri ed orgogliosi della nostra Resistenza. E’ allarmante che il Presidente non dia peso a questa ricorrenza. In conclusione, noi non abbiamo nulla da eccepire sull’operato e sull’integrità della Camera del Commercio di Torino, alla quale chiediamo di intercedere affinché nell’azienda del suo Presidente vi sia maggior rispetto delle istanze dei propri dipendenti, la sicurezza sia garantita a tutti i lavoratori ed il 25 Aprile sia ripristinato anche in quella parte di territorio nazionale che si trova dietro le mura della Dott Gallina s.r.l".
La replica: "Investiamo e assumiamo 20 persone. Chi lavora il 25 avrà un extra e il weekend del 1° maggio tutti a casa"
Non si fa attendere la replica dell'azienda. Che spiega: "Abbiamo impostato un nuovo ciclo produttivo continuo sette giorni su sette, ma il weekend lungo del 1° maggio saremo chiusi dal sabato al lunedì. Per quanto riguarda il 25 aprile, impostato come lavorativo come consentito da contratto, sarà retribuito come giornata festiva, con maggiorazioni del 90%". Si tratta, spiegano dal management, di situazioni contingenti: "Grazie al nuovo assetto cerchiamo di cogliere opportunità del mercato: abbiamo già assunto una decina persone e arriveremo a 20 per fare fronte al recupero degli ordinativi, dopo un 2022 difficile. Così possiamo recuperare il terreno perso, anche per colpa dei costi di energie e materie prime. E poi stiamo investendo oltre 26 milioni di euro per il nuovo stabilimento: avremo maggiori capacità produttiva e possibilità di operare". L'inizio del trasloco è fissato entro il 2023.