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Attualità | 04 maggio 2023, 06:40

Grande Torino, Rolando Bianchi: "Gli Invincibili? Qualcosa di magico, che supera i confini del tempo"

Il capitano granata più amato (prima di Belotti) negli anni Duemila, racconta il significato del 4 maggio: "E' una storia triste, romantica e bellissima che si tramanda di padre in figlio, perché quella squadra è immortale"

formazione del grande torino

Bianchi: "Il Grande Torino è qualcosa di magico, che supera i confini del tempo"

"Il 4 maggio è sempre un momento molto toccante, di ricordo e di valori speciali. E rappresentare il Toro quel giorno significa spiegare ai più giovani il senso di appartenenza a quei colori, che attraverso il Grande Torino vivono qualcosa di magico". Rolando Bianchi ha avuto l'onore di leggere i nomi degli Invincibili a Superga essendo stato, prima del Gallo Belotti, il capitano granata più amato nel nuovo millennio.

Ha indossato la fascia dal 2010 al 2013, ha segnato così tanto da essere entrato nella Top Ten dei marcatori granata ogni epoca e soffre ancora oggi per quell'addio consumato appena un anno dopo aver riportato la squadra in serie A. "Io al Toro ho lasciato il cuore, sarò sempre legato a quei colori, avrei voluto finire lì la carriera, invece non è stato possibile". E l'amore non è passato neppure a dieci anni di distanza, adesso che lavora con i giovani dell'Under 18 dell'Atalanta.

Rolando, cosa ha di speciale il 4 Maggio?

"Si ricorda una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano, non solo quella del Torino, che ha compiuto imprese che sono andate oltre lo sport, erano il simbolo di un Paese che si rialzava dopo la Guerra. Quei valori sono unici e validi anche oggi".

Come si spiega che, a 74 anni di distanza, il Grande Torino sia ancora così amato?

"Il Toro è una squadra diversa dalle altre, ha una storia triste, romantica ma bellissima che dal genitore si tramanda ai figli, per spiegare cosa era stata quella grande squadra, perché se ne mantenga vivo il ricordo. E' qualcosa di magico, di unico, non è un caso che abbia visto sia giovani che anziani piangere a Superga di fronte alla lapide: Valentino Mazzola e il Grande Torino sono immortali"".

Cosa ha significato per Rolando Bianchi leggere i nomi degli Invincibili a Superga?

"Un grandissimo onore, ma anche una responsabilità. In avvicinamento a quella data cercavo sempre di capire cosa si aspettasse la gente granata, perché quel momento è molto atteso e sentito. Volevo trasmettere la mia emozione con un tono di voce di un certo tipo, per far capire la partecipazione e l'importanza del momento. Sono state sempre sensazioni speciali, con tanta gente attorno".

Quest'anno toccherà a 'capitan futuro' Buongiorno, dopo tanti anni di Belotti.

"Mi spiace per come è finita la vicenda tra il Toro e Belotti, lui è stato un giocatore straordinario, che ha scritto pagine importanti per questa società. A lui almeno era stato proposto il rinnovo di contratto, a me nulla", ricorda con la voce velata dall'amarezza.

C'è la possibilità che un giorno Rolando Bianchi possa tornare in granata?

"Io oggi sono felicissimo di quello che sto facendo con i ragazzi dell'Atalanta, ho iniziato un percorso ma il futuro può riservare tante cose, chissà. Intanto auguro a Juric di riportare il Toro a grandi livelli, la sua storia e i suoi tifosi lo meritano".

Massimo De Marzi

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