Il primo ‘Angolo del rispetto’ nasce domattina a Bibiana con l’auspicio che possa essere replicato in altri paesi. Questo si augurano i ragazzi delle suole medie del paese e l’associazione bricherasiese Leonardo Sciascia. Assieme, giovedì 8 giugno, dalle 11,30 alle 12,30, presentano alla cittadinanza l’area con panchine colorate allestita sotto il gazebo dei viali di alberati di piazza Vittorio Emanuele II.
L’inaugurazione è l’evento di conclusione del percorso dedicato al ‘rispetto’ che dal 2019 l’associazione svolge con gli alunni. “Siamo partiti col trattare il tema della violenza contro le donne per poi cogliere lo stimolo di uno studente appena dodicenne. Tre anni fa, durate una lezione, affermò che se tutti avessimo rispetto di noi stessi, e degli altri, non si porrebbe il problema della violenza di genere e di molti altri atti violenti. Aveva ragione, così, cominciammo a lavorare su quel concetto” racconta Lilly Di Martino per l’associazione Leonardo Sciascia.
Durante le lezioni con gli studenti, lei e gli altri volontari dell’associazione, hanno lavorato sui comportamenti e sulle parole, lasciando spazio ai ragazzi di esprimere il loro pensiero e di discutere assieme sul tema della violenza e del rispetto. Quest’anno, poi, gli è stato chiesto di progettare una decorazione per le due panchine situate sotto il gazebo della piazza: “La classe terza ha deciso di dipingerne una rossa e verde per ricordare, rispettivamente, il sangue versato per la conquista dei diritti e la speranza per un futuro migliore. Nel mezzo hanno usato i colori dell’arcobaleno e scritto ‘Io rispetto’ in diverse lingue. Hanno voluto, inoltre, mettere vicine le scritte in ucraino e in russo. Le classi seconde invece hanno dedicato lo schienale della panchina al rispetto verso l’ambiente e nella seduta hanno espresso la loro contrarietà al razzismo. L’azzurro che hanno usato invece ricorda la poesia di Gianni Rodari ‘Il cielo è di tutti’”. Uno degli obiettivi del progetto è stato anche lasciare l’opportunità ai ragazzi di occuparsi dell’arredo urbano, per imparare a non vandalizzarlo: “Le panchine sono state un mezzo per sentirsi protagonisti, credo che ne avranno cura” conclude Di Martino.