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Attualità | 08 giugno 2023, 18:06

Cavoretto, tempo quasi scaduto per la Balbis: ultima settimana per iscrivere i bambini alla classe prima del prossimo anno

Il presidente Miano: “Se nessuno cambia idea l’ipotesi è di provare a ripartire per il 2024-2025”

striscione scuola balbis

Si era accesa una flebile speranza alla scuola elementare Balbis-Garrone quando genitori, residenti, gli amministratori della Circoscrizione 8 e l’intera comunità si erano mossi e avevano chiesto un intervento del Provveditorato scolastico per tenere aperta la classe prima nel prossimo anno 2023-2024, questo nonostante il numero esiguo di bambini iscritti (per legge devono essere almeno 11 e in questo caso erano sei, ndr).

Dal Provveditorato avevano rimesso la decisione alla preside dell’Istituto, la quale tuttavia non si era esposta in maniera netta. Per sostenere la causa, cittadini e commercianti si erano attivati con un raccolta firme che aveva registrato oltre 500 adesioni.

In Comune, l’assessora Carlotta Salerno aveva poi ribadito la possibilità di tenere aperta la classe primaria per l’anno 2023-2024.

"Alla fine - spiega Massimiliano Miano - siamo riusciti ad avere il nullaosta dal Provveditorato per avere una prima alla Balbis con iscrizioni limitate in via eccezionale. La dirigente ha avviato una serie di interlocuzioni con le famiglie, ma allora i sei bambini che avevamo non cerano più perché li avevano già iscritti in altri plessi del territorio".

Oggi resta in piedi un minimo spiraglio per chi volesse ancora iscrivere i propri figli alla Balbis. "Il 15 giugno è il termine massimo. In questa settimana cercheremo di convincere qualche famiglia. Mentre quel giorno alle 18 con la dirigente i docenti racconteremo ai genitori che cosa è successo e gli sviluppi futuri. L’idea è di riproporre l’attivazione l’anno prossimo per farla ripartire nel 2024-2025".

Il coordinatore Roberto Passadori nei mesi scorsi insieme a Miano si era attivato per mantenere la continuità della classe per via del timore che potesse rappresentare un passo verso la chiusura dell’intero plesso, "un centro di aggregazione fondamentale per il borgo" e oggi usa toni più duri: "Passando così tanto tempo i genitori erano disorientati e in tanti nel dubbio hanno preferito iscrivere i figli in altre scuole. È stata una gestione pessima", sottolinea tranchat Passadori.

Chiara Gallo

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