/ Cultura e spettacoli

Cultura e spettacoli | 09 ottobre 2023, 10:35

Il Vajont 60 anni dopo: così nei teatri si ricorda la tragedia

Dal Gobetti alla Casa del Teatro Ragazzi, fino al Mulino ad Arte a Piossasco: tutti gli appuntamenti di questa sera

Gabriele Vacis e gli attori di PEM

Gabriele Vacis e gli attori di PEM

Erano le 22.39 del 9 ottobre 1963 quando una frana sul monte Toc, al confine tra Friuli e Veneto, fece esondare il Vajont che travolse la diga, sovrastandola, e si abbatté su 5 Comuni, spazzandoli via. A 60 anni di distanza, questa sera, nei teatri di tutta Italia quella immane tragedia viene raccontata attraverso letture, performance, spettacoli.

A Torino l'appuntamento principale è al Teatro Gobetti (ore 20.45, via Rossini 8, www.teatrostabiletorino.it), dove andrà in scena "Vajonts23", libera reinterpretazione del teato che ha fatto luce su quella tragedia: "Il racconto del Vajont" di Marco Paolini e Gabriele Vacis.

Ancora Vajonts23, ma questa volta con il coinvolgimento di diverse compagnie, è in scena alla Casa del Teatro. Obiettivo: raccontare la tragedia alle nuove generazioni, che non solo non erano nate nell'anno della tragedia ma nemmeno lo erano quando uscì lo spettacolo di Paolini, 30 anni fa. Si parte con due spettacoli per i bambini dai 5 anni e, alle 21.30, "Titani del Vajont" con Pasquale Buonarota e Guido Castiglia (Casa del Teatro, dalle 17.30, gratuito).

Riflette sul Vajont, infine, anche Daniele Ronco, che presenta il "suo" Vajonts23 sempre a partire dal testo di Marco Paolini (Mulino ad Arte di Piossasco, ore 21, gratuito).

"Oggi commemoriamo il sessantesimo anniversario della tragedia del Vajont, un evento che ci ricorda in modo doloroso e indelebile quanto l'azione umana possa influenzare il nostro ambiente e le comunità che lo abitano. Questo tragico episodio ha causato la perdita di centinaia di vite umane, a cui oggi rendiamo nuovamente omaggio, e ha segnato una ferita profonda nell'immaginario collettivo", ha commentato oggi il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia. "Il disastro è stato il risultato di molteplici fattori, ma ha anche sottolineato il pericolo intrinseco nel tentativo dell'umanità di dominare la natura senza considerarne appieno le conseguenze e senza ascoltare le popolazioni del territorio, che già allora avevano denunciato chiaramente i rischi e l’impatto negativo di quell’opera. Per questo, a distanza di 60 anni, il Vajont ci insegna una lezione importante: la natura è potente e resiliente, ma non può sopportare indefinitamente gli interventi dell'uomo senza ritorsioni. Prima o poi, essa chiede il conto. Dobbiamo imparare a rispettarla, proteggerla e lavorare in armonia con essa".

Daniele Angi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium