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Cultura e spettacoli | 02 novembre 2023, 11:00

The Others, Casiraghi: “Settimana dell’arte dispersiva? Sì, servirebbero servizi comuni per agevolare il pubblico”

Ultima edizione della fiera nel Padiglione 3 a Torino Esposizioni: “Stiamo cercando casa, ma ci pensiamo dal 6 novembre”

The Others, Casiraghi: “Settimana dell’arte dispersiva? Sì, servirebbero servizi comuni per agevolare il pubblico”

The Others, Casiraghi: “Settimana dell’arte dispersiva? Sì, servirebbero servizi comuni per agevolare il pubblico”

The Others 2023 sarà l’ultima occasione per il pubblico di vedere il Padiglione 3 di Torino Esposizioni per come era stato pensato da Ettore Sottsass e Pier Luigi Nervi, cioè come luogo di Esposizioni e di scambi. 

 

Il Palazzo infatti è stato dato in comodato d’uso all’Universita di Torino. The Others dalla prossima edizione quindi cambierà casa, come confermato dal fondatore Roberto Casiraghi. “Ci pensiamo dal 6 novembre, dobbiamo cambiare casa, ma diciamo che noi siamo abituati. Siamo partiti da Le Nuove, poi ospedale Maria Adelaide e poi la Caserma di piazza d’Armi. Siamo un po’ nomadi. Abbiamo tante idee, ma tra il dire e il fare…”.

 

Torino è una città senza memoria. Basta vedere in che condizioni sono il Palazzo del Lavoro, Torino Esposizioni, la vecchia Borsa dei Lavori, Manifatture Tabacchi. Rispetto alla sua architettura non ha saputo conservare la sua memoria”. 

 

La Settimana dell’arte è diventata davvero dispersiva?  “Sì, ma basterebbe costruire una serie di servizi ad hoc in questa settimana per facilitare il pubblico a non disperdersi a passare ore alla ricerca di taxi non parliamo dei ristoranti. Si potrebbero organizzare servizi comuni come delle navette per non disperdersi”. 

 

Per questa terza edizione al Palazzo delle Esposizioni saranno ben 72 le gallerie, da diversi paesi europei, con incursioni dal Perù, Argentina e Cina. “Il 42% delle gallerie arriva da fuori Italia, siamo molto contenti” conclude Casiraghi. 

Chiara Gallo

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