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Attualità | 06 dicembre 2023, 07:10

Computer da favola e i nuovi bus GTT: ecco le sfide di Links, che spegne 20 anni candeline (e fa ripartire la navetta autonoma)

Traguardo importante per la Fondazione nata da Istituto Boella e Siti: "Oggi sono 224 i progetti in pentola, con 160 ricercatori". E riparte la sperimentazione sul servizio senza conducente nella zona ospedali

fondazione links

Computer da fantascienza, ma anche i nuovi bus GTT: le nuove sfide di Links

Il nome - Links - ha meno di 4 anni. Ma la tradizione che porta con sé taglia ormai il traguardo di 20 anni. È quella dell'Istituto Superiore Mario Boella e dell'Istituto per i sistemi territoriali, diventati dal 2019 un centro di ricerca unico, sotto le insegne di Compagnia di San Paolo e Politecnico di Torino. 

Due decenni che hanno portato 140 milioni di proventi, nella sede di via Boggio che ospita gli spazi del Poli e dell'incubatore di I3P. E pensare che tutto cominciò da un palazzo di via Trento e di un alloggio di via Lagrange. 

Una nuova via in una città che cambia

Un'esperienza nata da un'idea inserita nella visione di una Torino diversa e innovativa. "Era l'epoca di Rodolfo Zich rettore del Politecnico, di Valentino Castellani futuro sindaco della Città e tanti altri ancora - aggiunge il presidente della Fondazione, Marco Mezzalama - E si percepiva che la metropoli legata alla fabbrica stava esaurendo il suo tempo. Serviva una nuova traiettoria di Torino, facendone la città dell'innovazione, svincolandola con giudizio dal mondo della metalmeccanica. Oggi è una città che ha i requisiti per giocare un ruolo a livello mondiale, se si parla di innovazione".

Un cambio anche concreto e materiale, visto che nell'area che oggi ospita il campus universitario di fronte al Politecnico era una zona che aveva ospitato il lavaggio delle carrozze ferroviarie, con relativo inquinamento delle falde, poi bonificate. Ecco perché, insieme alla visione dell'innovazione, crebbe anche la riqualificazione urbana. E da questa, l'idea della Spina e l'interramento della ferrovia.

Giovani e internazionali

In vent'anni Links ha partecipato a oltre 2000 progetti, di cui il 35% con successo. Sono transitati 1300 persone, dando vita a 400 tesi, 200 tirocini e 1600 pubblicazioni. Attualmente sono 160 i ricercatori impegnati. "Lavoriamo su 224 progetti - prosegue Mezzalama - di cui 42 legate alle transizioni. Le aziende italiane partner sono 81, su un totale di 502 soggetti partner. I laureati sono il 97%, di cui un quinto arriva fa fuori Piemonte e da fuori Italia. L'età media è di 38 anni".

Forte la presenza femminile (pari al 36%), con un budget da 17 milioni di euro ogni anno. E se 5 arrivano dalla Compagnia, 6,5 arrivano dai progetti condotti da Links e 5,5 da attività commerciale.

Riflettori accesi sulle due Transizioni 

"È importante avere una massa critica per generare impatto, non solo economico - sottolinea Stefano Buscaglia, direttore di Fondazione Links - e poi bisogna avere respiro europeo, confrontandosi con realtà che come noi si spendono su temi attuali".

"In tempi più recenti ci stiamo concentrando sulle due transizioni, climatiche e digitali, studiando per esempio gli effetti sull'agricoltura, ma anche la gestione delle emergenze e la creazione di processi industriali più sostenibili".

"Qui non per nulla si parlano 12 lingue diverse, non è un caso", aggiunge Mezzalama. E negli ultimi anni si sono creati nuovi posti di lavoro, con nuove assunzioni. "Noi forniamo professionalità che poi incidono sul territorio".

Aerospazio, computer quantistici, ma anche Gtt

Sul settore aerospazio, Links fa parte di ESA Bic, l'incubatore legato proprio a start up che guardano ai temi del volo e dell'orbita. "Lavoriamo con start up che operano per esempio con i dati geospaziali, per algoritmi e previsioni del meteo - dice Buscaglia - Mentre con Gtt abbiamo lanciato un laboratorio congiunto sui trasporti pubblici: li accompagneremo nel cammino verso il trasporto green, a cominciare dai bus elettrici che arriveranno con il Pnrr".

Grande attenzione anche verso i computer quantistici: "Ci sono due start up, Q-era di Mit e Harward e la francese Pasqal che sono leader in questa tecnologia e ci hanno coinvolti per ragionare sui prototipi di questi hardware e sui relativi algoritmi che possono aiutarli a funzionare", dice ancora il direttore.

"Quattro anni fa a malapena si parlava del Quantum - dice Mezzalama - ma noi abbiamo cominciato a studiare questo ambito che, secondo me, poteva avere ricadute importanti. I nostri ricercatori sono molto bravi e stiamo aprendoci a rapporti internazionali significativi".

Una sfida che presto potrebbe toccare il tema della sicurezza (soprattutto bancaria) e che necessita di difese. Ma la sicurezza può coinvolgere anche le fabbriche, gli enti, le infrastrutture o la guida autonoma. Ovvero tutto l'ecosistema fatto di oggetti connessi.

Riparte la sperimentazione sul veicolo autonomo

"Su questi temi c'è il progetto che punta a mettere su strada ad aprile/maggio, nella zona ospedali, un veicolo autonomo (una navetta) che attraverserà la zona. E siamo unici in Italia".

"Siamo un po' allo stretto - fa notare Mezzalama - anche se è un valore assoluto essere immersi nel mondo del Politecnico, dagli studenti all'incubatore. Vogliamo rimanere qui, magari ottimizzando gli spazi, mq qui vicino dobbiamo trovare spazi per le nuove start up, che restino all'interno dell'ecosistema".

Collaborazioni con grandi aziende e per i Beni culturali 

"Così come con Gtt, dobbiamo trovare nuove collaborazioni con grandi aziende che voglia impegnarsi su temi come intelligenza artificiale, computer quantistici o simili. E noi siamo completamente complementare con il futuro Centro AI. Possiamo essere in filiera con loro".

E poi ci sono i beni culturali: "È strategica per il sistema Paese, la digitalizzazione del patrimonio italiano (Links è già legato al mondo Unesco, ndr). Soprattutto per le nuove generazioni che hanno già il DNA digitale", dice Mezzalama.

"Stiamo creando un digitale twin del monumento di Piazza Statuto per facilitare la manutenzione e ci svilupperemo per la manutenzione predittiva dei monumenti in generale", conclude Buscaglia.

Massimiliano Sciullo

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