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Cronaca | 25 aprile 2024, 17:50

Caso Ferragni, il Codacons attacca: "Anche Balocco versi 1,5 milioni di euro al Regina Margherita"

L'associazione a tutela dei consumatori, all'indomani del decreto del tribunale di Torino, ha ribadito l'obiettivo: "Il sistema di solidarietà deve essere credibile. Ci appelliamo all'umanità della Balocco"

Caso Ferragni, il Codacons attacca: "Anche Balocco versi 1,5 milioni di euro al Regina Margherita"

La generosità di 250mila cittadini italiani si è mossa per aiutare i bambini malati di cancro. Ai consumatori era stato promesso che una quota dei proventi derivanti dall’acquisto del Pandoro Pink Christmas sarebbe stata utilizzata per aiutare la ricerca e la cura dei piccoli pazienti oncologici. Ma così non è stato”.

Con queste parole il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha aperto la conferenza stampa organizzata dalle tre associazioni, tra cui Utenti dei servizi radiotelevisivi e Adusbef, che hanno presentato un ricorso di fronte al tribunale dell’Impresa di Torino. “Abbiamo anche invitato Chiara Ferragni e la società – ha continuato - se sono collegate ci piacerebbe avere un confronto”. Una richiesta di partecipazione che però, almeno telematicamente, non è stato raccolta.

Nei giorni scorsi, i giudici torinesi hanno stabilito con decreto, (provvedimento che non ha natura decisoria ma solo ordinatoria), che la pubblicità del pandoro griffato Pink Christmas sarebbe stata ingannevole per il consumatore (LEGGI QUI)

Una piccola vittoria, come hanno sottolineato i relatori della conferenza, che però a loro non basta: l’obiettivo è infatti quello di fare versare a Balocco un milione e mezzo di euro all’ospedale Regina Margherita “proprio come ha fatto la Ferragni - commenta Antonio Tanza, presidente dell’associazione Utenti dei servizi radiotelevisivi  per la quale ci sentiamo di spezzare una lancia a favore”.

La richiesta è stata però cassata in toto dai giudici di Torino. Perché la domanda avanzata dalle associazioni promotrici riguardava la cessazione di un’azione omissiva da parte della Balocco. Detto in altri termini, la Codacons ha ritenuto che l’omissione che sarebbe stata posta in essere dall’industria dolciaria starebbe proprio in quel mancato versamento al Regina Margherita e per questo motivo il tribunale, sempre secondo l’associazione, avrebbe dovuto accogliere la domanda.

Ma così non è stato, in quanto il Collegio ha ritenuto che in realtà tale pretesa non mirasse a ristabilire lo stato di un fatto preesistente, come ad esempio la rettifica di un messaggio collegato ad una vendita di un prodotto, ma avesse come obiettivo il conseguimento di un risultato postumo, cioè la contribuzione con l’acquisto del pandoro rosa alla raccolta fondi.

Ed è proprio su queste decisioni che i legali e i presidenti delle Associazioni non intorno fermarsi: “Se l’Appello non verrà proposto dalla Balocco lo faremo noi – ha continuato Rienzi – Vogliamo che quei soldi che la gente ha dato vengano dati per i bambini malati di cancro”. "Noi lamentiamo un evento che non è accaduto, cioè la donazione Balocco all’ospedale – ha chiosato Tanza-. La nostra è una battaglia di civiltà che serve in tutto e per tutto a dare credibilità al sistema solidarietà in Italia. Il rischio è che nessuno dei consumatori versi più un centesimo". 

A chiudere il commento dei legali: L’appello verrà proposto da noi e in ogni caso resta l’accertamento del tribunale di Torino sull’ingannevolezza che legittima la possibilità di ottenere il risarcimento del danno che, non abbiamo chiesto noi in sede di inibitoria, ma è una strada che si apre. I consumatori più generosi sono quelli che si trovano in difficoltà economiche e sono stati traditi”.

Anche la Balocco, dal canto suo, ha fatto sapere nei giorni scorsi che non intende accettare quanto scritto in decreto.

Tramite l’ufficio stampa aveva infatti preannunciato il ricorso contro la decisione in quanto il tribunale di Torino si sarebbe limitato a riprendere il contenuto della decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) che, nel dicembre scorso, aveva portato a sanzionarla per 420mila euro. Una decisione, quella dell’Agcm, che la Balocco, oltre a definire ingiusta, ha impugnato nel febbraio scorso di fronte al Tar del Lazio.

CharB.

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