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Viabilità e trasporti | 27 settembre 2024, 15:24

Una via di Mirafiori intitolata a Helen Konig, la creatrice della bambola Lenci

Si tratta di una perpendicolare a via Carlo Abarth, fra via Settembrini e via Plava. Presenti esponenti del Comune e della Circoscrizione: "La vita della Konig un esempio per le bambine e i bambini di oggi"

Una via di Mirafiori intitolata a Helen Konig, la creatrice della bambola Lenci

Si è svolta questa mattina la cerimonia per l’intitolazione di una via di nuova realizzazione, a Helen König, artista e imprenditrice di successo, famosa soprattutto per avere ideato la bambola “Lenci”, autentico fenomeno di costume a ridosso degli anni Trenta del secolo scorso. La strada si trova all’interno del quartiere Mirafiori, perpendicolare a via Carlo Abarth, fra via Settembrini e via Plava, nel comprensorio un tempo completamente occupato dagli stabilimenti della Fiat,

Alla cerimonia erano presenti: la vicepresidente del Consiglio comunale Ludovica Cioria, Luca Rolandi presidente della Circoscrizione 2, Elena Marvelli nipote di Helen König, Enrica Pagella curatrice dell’allestimento permanente della collezione di ceramiche Lenci. Erano presenti anche alcune classi del vicino Istituto comprensivo “Salvemini”.

Primo ad intervenire per i saluti ufficiali, Luca Rolandi, che ha tracciato il breve profilo di una donna, “una grande donna”, che ha saputo ritagliarsi un ruolo tutt’altro che marginale nel difficile periodo storico compreso fra le due guerre mondiali del secolo scorso, grazie alle sue doti artistiche e alle capacità imprenditoriali.

Anche Pagella, nel salutare gli intervenuti alla cerimonia, ha insistito sullo spirito imprenditoriale di Helen König. Capace di dare vita, insieme al marito e in un momento di grande spinta propulsiva di una Torino già proiettata verso il futuro industriale, ad un’azienda con seicento dipendenti e si pregiava, nel suo momento di maggiore operatività, della collaborazione di grandi artisti dell’epoca quali Luigi Chessa, Mario Sturani, Clelia Bertetti e Claudia Formica. Pagella ha concluso ricordando che l’impresa Lenci è stata, durante il Ventennio, “uno spazio di sperimentazione e di libertà espressivaMentre le arti maggiori inneggiavano alla romanità di regime, nelle sue creazioni c’erano ancora l’ironia, il sorriso, la caricatura e lo sberleffo”.

Più intimo il ricordo di Elena Marvelli, incentrato sul rapporto affettivo con la zia e sui momenti di condivisi in famiglia. Una zia, però, dal carattere forte, che insisteva spesso sul coraggio di “non mollare mai, trova sempre un modo per risalire”. Anche nei momenti difficili, insisteva con la nipote “insisti, studia, lavora, combatti e non cedere, segui sempre il tuo obiettivo!”.

Prima dello scoprimento della targa stradale che porta il nomedi Helen König, ultima ad intervenire, Ludovica Cioria si è rivolta in modo particolare alle bambine e ai bambini presenti, per esortarli a trarre due insegnamenti dalla storia della bambole Lenci: che non ci sono giochi da maschi e giochi da femmine e che il gioco preferito può diventare il proprio lavoro da adulto. “Helen König - ha concluso Cioria - nella sua vita ha resistito a quello che tutto intorno a lei cambiava ma non ha permesso a nessuno di rubarle i sogni, gli arcobaleni, le stelle, le bambole e le idee. Anche quando la vita era difficile, anche quando le cose non andavano bene”.

comunicato stampa

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