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Attualità | 13 novembre 2024, 14:56

Lotta alla mafia: una nuova alleanza per combattere le infiltrazioni nell'economia torinese. "Attenzione a cantieri e grandi opere"

Protocollo tra Prefettura e Procura di Torino per un maggiore scambio di informazioni e comunicazioni tra le istituzioni in campo. Cafagna: "A sistema ciò che già avviene". Riflettori sul mondo del subappalto

Una nuova alleanza per combattere le infiltrazioni della mafia nell'economia torinese

Una nuova alleanza per combattere le infiltrazioni della mafia nell'economia torinese

Prefettura di Torino, tribunale e forze dell'ordine stringono ancora di più le maglie nella lotta alla mafia, soprattutto quando si tratta di contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata in ambito economico.

Lo fanno sottoscrivendo un protocollo che nasce su scala nazionale su iniziativa del Ministero dell'interno e della procura nazionale Antimafia e che prevede sul territorio di rafforzare le comunicazioni e lo scambio di informazioni per aumentare l'impermeabilità del tessuto economico alle infiltrazioni. 

"È un attività che già svolgiamo, ma che così diventa sistematica - dice il prefetto di Torino, Donato Cafagna - Il sistema economico va difeso e l'impegno sul territorio è sempre più forte, sia da parte della Procura antimafia che da parte delle forze dell'Ordine".

Controlli e provvedimenti su Torino e provincia

Sono stati 22 i provvedimenti principali adottati, nel 2024, tra Torino, Settimo, Cuorgnè, Rivarolo, Moncalieri e Valle di Susa. Interessati edilizia, costruzioni, installazione impianti e ponteggi, ma anche autotrasporti, ristorazione e non solo.

Il dettaglio completo 

Nel 2024 sono stati adottati sinora 22 provvedimenti antimafia, di cui 17 informazioni, 3 dinieghi white list e 2 prevenzioni collaborative. In relazione all'ambito territoriale prevalente di insediamento delle imprese raggiunte da misura antimafia, 14 provvedimenti sono riferiti a operatori economici con sede a Torino, 2 a imprese della cintura a nord est di Torino (zona Settimo Torinese-Leini-Volpiano), 2 a imprese della cintura a sud/sud-ovest di Torino (zona Moncalieri-Nichelino-Orbassano), 2 a imprese della zona Cuorgné-Rivarolo e una a un'impresa della Val di Susa.

Nel 2023 sono stati adottati complessivamente 29 provvedimenti antimafia, di cui 6 comunicazioni, 14 informazioni, 4 dinieghi white list, 4 prevenzioni collaborative e 1 codecisione sfavorevole della Struttura Binazionale relativa alla Torino-Lione. In relazione all'ambito territoriale prevalente di insediamento delle imprese raggiunte da misura antimafia, 9 provvedimenti sono riferiti a operatori economici con sede a Torino, 5 a imprese della cintura a nord est di Torino (zona Settimo Torinese-Leinì-Volpiano), 4 a imprese della cintura a sud-ovest di Torino (zona Nichelino-Orbassano).

Nel 2022 sono stati adottati complessivamente 39 provvedimenti antimafia, di cui 6 comunicazioni, 21 informazioni, 9 dinieghi white list e 3 prevenzioni collaborative. In relazione all'ambito territoriale prevalente di insediamento delle imprese raggiunte da misura antimafia, 10 provvedimenti sono riferiti a operatori economici con sede a Torino, 7 a imprese della cintura a sud-ovest di Torino (zona Nichelino-Orbassano), 4 nell'area a nord est di Torino (zona Settimo Torinese-Leini-Volpiano), 4 nell'area chivassese, 4 nel Canavese (zona Ivrea-Cuorgnè).

I settori economici in cui si concentrano le imprese attinte da provvedimenti antimafia nel periodo da gennaio 2022 a ottobre 2024 sono: edilizia, costruzioni, installazioni impiantistiche e ponteggi (27 provvedimenti), autotrasporto (14 provvedimenti), bar, ristoranti, panetterie (8 provvedimenti) e carrozzerie (5 provvedimenti).

Accessi ai cantieri: Tav e non solo

"Importanti anche gli accessi ai cantieri - prosegue il prefetto - soprattutto nei lavori della Torino Lione. Sono state raccolte informazioni su addetti, ma anche sulla qualità del calcestruzzo. Ma c'è impegno anche sulla metro, sulle autostrade e sul Parco della salute, dove sono stati stipulati protocolli ad hoc".

Massima attenzione soprattutto al mondo del subappalto, "perché è altamente improbabile che un rappresentante della criminalità organizzata prenda un appalto a proprio nome. Mentre è più facile accostarsi nei momenti di subappalto", fa notare il procuratore della Repubblica del tribunale di Torino, Giovanni Bombardieri. "Torino ha una lunga tradizione di contrasto alle mafie e oggi la rinforzato ulteriormente".

Aumentare la percezione di sicurezza 

Presente anche la procuratore generale della Repubblica di Piemonte e Valle d'Aosta, Lucia Musti. "Questo protocollo non può che essere apprezzato da tutti i pubblici ministeri di Piemonte e Valle d'Aosta. Le istituzioni sono tutte presenti, come squadra, che non è un termine abusato. Vogliamo aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini, ognuno con i propri ruoli e competenze. Il focus, in questo caso, è acceso sul mondo del lavoro e dell'economia, che può prestare il fianco alle infiltrazioni mafiose".

Massimiliano Sciullo

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