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Provincia | 28 giugno 2025, 11:57

Avigliana, tartarughe infette nel Lago Grande: rischio Salmonella per l’uomo

Uno studio dell’Istituto Zooprofilattico scopre agenti infettivi in oltre il 13% degli esemplari

Avigliana, tartarughe infette nel Lago Grande: rischio Salmonella per l’uomo

Le tartarughe palustri americane che popolano il Lago Grande di Avigliana potrebbero rappresentare un rischio sanitario per l’uomo. È quanto emerge da un’indagine scientifica condotta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLV), i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Veterinary Medicine and Science.

Lo studio ha rilevato che il 13,3% delle tartarughe analizzate era portatore di patogeni infettivi come Salmonella e Cryptosporidium, noti per la loro capacità di trasmettersi anche all’uomo.

Dallo studio sui gamberi alla scoperta inattesa

La ricerca, svolta nel 2021 e 2022 all’interno del Parco Naturale dei Laghi di Avigliana, era inizialmente centrata sul gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii). Ma durante il monitoraggio sono stati ritrovati 83 esemplari di tartarughe palustri americane, finiti nelle trappole predisposte per il crostaceo.

I ricercatori hanno colto l’occasione per avviare una nuova linea di studio, censendo le tartarughe e analizzando campioni fecali alla ricerca di tre agenti patogeni: Salmonella, Leptospira e Cryptosporidium. Le analisi, seguite da necroscopie, non hanno mostrato segni di lesioni, il che suggerisce che gli esemplari infetti fossero portatori sani.

I numeri dell’infezione

Degli 83 individui esaminati:

11 tartarughe sono risultate positive a una delle zoonosi,

10 hanno contratto Salmonella, tutte appartenenti alla sottospecie Trachemys scripta scripta,

1 è risultata positiva a Cryptosporidium, nella sottospecie Trachemys scripta elegans,

Nessun caso di Leptospira è stato rilevato. Il tasso di infezione è risultato più alto nelle femmine rispetto ai maschi, indipendentemente dall’età.

Una specie invasiva e pericolosa

Le Trachemys, note anche come tartarughe dalle orecchie gialle o rosse, sono specie aliene invasive introdotte in Italia a partire dalla fine degli anni ’80 come animali da compagnia. Molti esemplari sono stati successivamente abbandonati in natura, dove hanno trovato condizioni ideali per riprodursi, minacciando la fauna autoctona e alterando gli equilibri degli ecosistemi locali. Dal 1997 la loro importazione è vietata in Europa e, dal 2017, sono ufficialmente considerate specie invasive anche dalla normativa italiana.

Una minaccia per l’ambiente 

I risultati dello studio evidenziano la necessità di un monitoraggio sanitario costante delle tartarughe nei bacini come il Lago Grande, dove sono diffuse e dove si svolgono attività ricreative a contatto con l’acqua. "La trasmissione di agenti patogeni dagli animali selvatici all’uomo è un rischio reale - sottolineano i ricercatori -, e richiede attenzione non solo ambientale ma anche sanitaria". I dati scientifici aprono ora la strada a possibili provvedimenti di contenimento e informazione pubblica per garantire la sicurezza di cittadini e visitatori.

Redazione

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