"La 500 ibrida non basta. Per poter compensare le auto che già sono state portate via, come le Maserati che sono solo le ultime in ordine di tempo, con un solo modello non si può salvaguardare l'occupazione e rilanciare uno stabilimento come Mirafiori". Così Michele De Palma, segretario nazionale di Fiom Cgil, a margine della prima giornata di eventi legati alla festa della Fiom di Torino.
"Meloni si occupi direttamente di crisi dell'auto"
"Come Fim, Fiom e Uilm - prosegue De Palma - abbiamo chiesto al nuovo amministratore delegato Antonio Filosa di aprire urgentemente un confronto e pensiamo che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, debba occuparsi direttamente della questione dell'automotive. Bisogna salvaguardare i posti di lavoro, ma anche investire in ricerca e sviluppo. A pagare il prezzo, in questo momento, sono le lavoratrici e i lavoratori dell'indotto e della componentistica auto".
"Iveco, scelta non condivisibile. Ora garanzie"
E sul fronte Iveco, dopo il recente passaggio agli indiani di Tata Motors, "E' stata fatta una scelta non condivisibile, in cui si massimizza la parte finanziaria invece di insistere su quella industriale. Non condividiamo la scelta di vendere tutto l'asset a Tata: all'interno deve esserci una garanzia del Paese, su cui possiamo discutere al tavolo, ma bisogna salvaguardare il marchio Iveco dal rischio che quando ci sono processi di questo tipo non si sovrappongono le produzioni. E se non ci sono stabilimenti produttivi di Tata, dove c'è Iveco, bisogna però ragionare sugli enti centrali dove i modelli vengono progettati e pensati, ma c'è anche la rete commerciale. In India e in Cina si chiedono garanzie per il Paese, perché in Italia no?".