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Cronaca | 08 ottobre 2025, 11:40

Falso tecnico del gas truffa un'anziana: arrestato insieme a due complici

Si tratta di tre uomini di origine sinti

Il materiale recuperato dalla Polizia dopo l'arresto

Il materiale recuperato dalla Polizia dopo l'arresto

Nell’ambito delle attività della Polizia di Stato volte al contrasto del fenomeno dei reati predatori ai danni di persone anziane, nei giorni scorsi personale della Squadra Mobile di Torino ha arrestato tre uomini appartenenti alla comunità “sinti”, per un furto aggravato in abitazione commesso, poco prima, ai danni di un’anziana donna residente in città.

L’episodio si è verificato nel quartiere “San Paolo”, dove la vittima veniva avvicinata da un soggetto “spacciatosi” per un tecnico del gas. L’uomo riusciva a carpire la fiducia della signora con il pretesto di un malfunzionamento dell’impianto e della necessità di mettere in sicurezza alcuni oggetti metallici presenti in casa: fatto accesso nell’abitazione, convinceva la donna a consegnargli oggetti preziosi e monili in oro del valore di alcune migliaia di euro, oltre a 400 euro in contanti.

Per rendersi ancor più credibile, l’uomo utilizzava anche un piccolo dispositivo elettronico a luce rossa simulando un’anomalia tecnica e sottolineando che la probabile fuoriuscita di gas, unita alla presenza di metallo e banconote in casa, avrebbe potuto causare un incendio.

Questo modus operandi corrisponde ad una consolidata tecnica di raggiro ai danni di persone anziane, spesso sole in casa, che evidenzia la capacità, da parte degli autori, di assumere atteggiamenti credibili e rassicuranti, simulando competenze tecniche e situazioni di urgenza assoluta legate a esigenze di sicurezza domestica.

Dopo pochi minuti, approfittando di un momento di distrazione della donna, il finto tecnico si impossessava dei valori e si allontanava raggiungendo i due complici che lo attendevano in strada. Il loro veicolo, che si muoveva con targhe false per eludere eventuali controlli, è stato subito individuato da equipaggi della Squadra Mobile, che lo hanno fermato nei pressi di Vinovo.

La perquisizione dei tre e dell’autovettura permetteva di recuperare la refurtiva appena sottratta, tra cui una cassettina portagioie contenente monili in oro e una pochette con denaro contante. Venivano, inoltre, rinvenuti e sequestrati indumenti e strumenti “da lavoro” come radiotrasmittenti, guanti, un giubbotto ad alta visibilità e il dispositivo elettronico con luce rossa utilizzato per simulare l’urgenza dell’intervento.

Dopo l’arresto, sono state eseguite ulteriori perquisizioni domiciliari in provincia conclusesi con il sequestro di ulteriore materiale utile alle indagini tra cui diverse targhe automobilistiche contraffatte, pronte per essere applicate su quelle originali, indumenti per il travisamento, strumenti professionali per verificare la purezza dei metalli e bilancini di precisione nonché circa 66.000 euro in contanti, oltre a orologi di valore e oro.

La refurtiva, composta anche da preziosi di grande valore affettivo, è stata restituita alla donna mentre i tre uomini di origine sinti sono stati accompagnati in carcere. La Procura ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

 Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati sino alla sentenza definitiva.

redazione

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