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Attualità | 18 luglio 2019, 10:10

A Torino passi avanti per la micromobilità: Appendino testa bici e monopattini elettrici [FOTO]

A settembre verrà pubblicato il bando per la micromobilità: già 12 le aziende che hanno mostrato interesse, l’ultima ha incontrato sindaca e assessore a Palazzo Civico

A Torino passi avanti per la micromobilità: Appendino testa bici e monopattini elettrici [FOTO]

Prove di micromobilità sostenibile a Torino. Nel cortile di Palazzo Civico, la sindaca Chiara Appendino e l’assessore ai Trasporti Maria Lapietra hanno incontrato una delegazione della Reby, azienda catalana di Urban Mobility specializzata nello sharing di veicoli elettrici.

Leader del mercato a Barcellona, la società fondata nel 2018 conta quasi una cinquantina di dipendenti, opera anche a Saragozza e in un futuro prossimo non così lontano potrebbe sbarcare anche a Torino: Reby infatti è la dodicesima azienda che ha manifestato il proprio interesse a partecipare al bando sulla micromobilità che, salvo terremoti politici, dovrebbe essere pubblicato a settembre. Segno evidente di un grandissimo interesse, quasi inaspettato, verso questo tipo di mobilità che per l'amministrazione rappresenta non solo il futuro ma il presente.

Delle tante società la Reby ha fatto un’ottima impressione per la qualità del servizio offerto. Al di là del giro di prova effettuato sia dalla sindaca che dall’assessore e da qualche curioso consigliere pentastellato nel cortile di Palazzo Civico, a stupire è stato il binomio efficienza-sicurezza: la bici e il monopattino si sbloccano tramite l’app installata sullo smartphone e presentano un lucchetto per scoraggiare il furto da parte dei ladri. In tal senso, ogni pezzo di ricambio è fatto e personalizzato dall’azienda stessa, proprio per disincentivarne la rivendita e il riciclo.

Per combattere l’abbandono selvaggio dei mezzi, bici e monopattini vanno lasciati in un’area prestabilita e, al termine del loro utilizzo, il fruitore deve scattare una foto tramite l’app per dimostrare di aver lasciato tutto in buone condizioni. Alla prima infrazione di sosta vietata, l’assistenza provvede a recuperare il mezzo, riposizionarlo in un’area idonea e ad avvisare l’utente dell’errore, alla terza infrazione scatta il ban dell’app.

Abbiamo scelto Torino perché è la città giusta, non ha un monopolio del free floating come Milano. E’ perfetta per il nostro business” spiegano dalla delegazione di Reby. Un parere in linea con quello della sindaca Chiara Appendino, da sempre a favore di una mobilità più sostenibile: “Il free floating ha causato qualche problema, lo ammetto. Questo servizio mi sembra una via di mezzo davvero interessante”.

Andrea Parisotto

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