Ci vorrà almeno un anno per comprendere se la nuova legge regionale sulla montagna, approvata oggi in Consiglio regionale, darà buoni risultati o meno.
Abbiamo comunque fornito numerosi contributi accolti nel testo della nuova legge “Revisione della disciplina regionale in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi”. In particolare su alcuni aspetti fondamentali: tutela del paesaggio e dell’ambiente naturale, sicurezza rispetto ad una migliore definizione degli obblighi d'intervento in caso di incidente, procedure urbanistiche, revisione dei criteri di classificazione delle piste da sci nell’ottica di una più funzionale allocazione dei finanziamenti regionali, consultazione telematica dell’elenco regionale delle piste secondo i principi di trasparenza e pubblicità e rafforzamento del ruolo della Commissione tecnico-consultiva per la classificazione delle piste.
La montagna rappresenta un’importante occasione di sviluppo, ma non sempre è stato così. Il faro che deve guidare ogni azione è il rispetto per l’ambiente. Le Olimpiadi del 2006 dovrebbero averci insegnato che lo sviluppo senza lungimiranza porta soltanto devastazione. Pensiamo al trampolino di Pragelato e alla pista da Bob di Cesana, costati milioni di euro ai cittadini, utilizzati per periodi brevissimi ed ora abbandonati al degrado.