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Eventi | 11 maggio 2017, 19:39

Arriva a Torino il progetto Sonno&Salute

Per educare sui disturbi del sonno, nemici per la salute, il lavoro e la qualità della vita

Arriva a Torino il progetto Sonno&Salute

Complici le nuove tecnologie che ci hanno resi schiavi di pc e smartphone, siamo ormai capaci di controllare la posta e i social networks a qualsiasi ora del giorno e della notte. Lavoro, stress, menopausa per l’universo femminile, l’avanzare dell’età o altri disturbi medici per l’intera popolazione, sono complici di una notte persa e di quella successiva, fino a quando tornare indietro diventa sempre più difficile. Lo sanno ben 2 milioni di italiani che soffrono di disturbi del sonno che si ripercuotono negativamente sulla salute, sulle performance lavorative e sulla qualità della vita.

Per diffondere in Piemonte una cultura su queste tematiche, il 13 Maggio farà tappa a Torino il Progetto SONNO & SALUTE, grazie al contributo di un’azienda tutta italiana quale Fidia Farmaceutici. Il progetto è curato dagli specialisti esperti del sonno e dedicato ai medici di medicina generale piemontesi, con l’obiettivo di offrire una diagnosi corretta e precoce ai propri pazienti e avviarli a un idoneo percorso terapeutico.

‘Qualsiasi situazione che interferisca con la qualità del sonno spiega il Prof. Alessandro Cicolin, Responsabile del Centro di Medicina del Sonno dell’Ospedale Molinette di Torino, AOU Città della Salute e della Scienza, particolarmente se duratura, può compromettere le capacità di funzionamento del nostro cervello, oltre che del cuore, del sistema di difesa immunitario, delle ghiandole endocrine e, non meno importante, influenzare negativamente il nostro benessere psichico. Intervenire precocemente sui disturbi del sonno è quindi determinante per migliorare lo stato di salute complessivo della persona. Il primo passo da compiere è parlarne con il proprio medico di famiglia per determinare l’eventuale necessità di una terapia o, se necessario, per essere indirizzati verso il Centro di Medicina del Sonno più vicino. Nel Centro del Sonno delle Molinette (Centro di Riferimento per la Regione Piemonte), si effettuano accertamenti strumentali e terapie per tutti i disturbi del sonno che, pur con un approccio multidisciplinare e procedure di avanguardia, hanno sempre il Paziente, nella sua individualità, quale elemento centrale ’.

L’insonnia viene trattata in maniera differente a seconda della tipologia e del quadro generale del paziente. Il primo passo è sempre rivolgersi al proprio medico, per identificare e curare la eventuale causa transitoria che ha provocato il disturbo. L’insonnia può talvolta persistere. In questo caso due sono le principali opzioni da mettere in campo: gli interventi sul comportamento (non farmacologici) e le terapie mediche (usualmente farmacologiche). “Esistono numerosi metodi per correggere comportamenti scorretti che possono causare o peggiorare l’insonnia - spiega il Prof. Lino Nobili, neurofisiopatologo e neuropsichiatra, Coordinatore Scientifico del Progetto Sonno&Salute. In genere sono mirati a cambiare le abitudini, le aspettative e i comportamenti che non favoriscono il sonno nonché a ridurre i livelli di ansia relativi al sonno ("la paura di non dormire"). I farmaci consigliati dalle Linee Guida internazionali per il trattamento dell’insonnia sono i farmaci sedativo-ipnotici a emivita breve e la melatonina 2 mg a rilascio prolungato (MRP 2mg) registrata come farmaco.

Per i primi è consigliato l’utilizzo per brevi periodi (non oltre le quattro settimane). Infatti tendono a perdere la loro efficacia se assunti sistematicamente ogni notte per lungo tempo nonché possono avere effetti negativi sulla struttura del sonno stesso. E' inoltre importante tenere in considerazione che questi farmaci possono avere effetti residui negativi durante il giorno, come ad esempio sonnolenza e disturbi cognitivi (memoria, attenzione) che possono interferire con le attività quotidiane, inclusa la guida di autoveicoli. Pertanto andrebbero utilizzati sempre con il dosaggio minimo efficace. L’utilizzo di MRP 2mg è consigliato invece come prima intenzione nei soggetti insonni che hanno superato i 55 anni ma può essere efficace anche nei soggetti più giovani. La melatonina è un ormone naturale prodotto nella ghiandola pineale ed ha un ruolo importante nella regolazione dei ritmi circadiani sonno-veglia, oltre a possedere un’azione di facilitazione e induzione del sonno. Studi clinici hanno dimostrato che la formulazione a rilascio prolungato, MRP 2mg, riduce significativamente il tempo di addormentamento e migliora sia la qualità del sonno che le performance diurne. Il trattamento è approvato per 13 settimane continuative, in quanto MRP 2 mg non dà assuefazione e generalmente non influenza i livelli di vigilanza diurna.” conclude Nobili.

c.s.

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